Sciopero della fame contro il green pass per insegnare a scuola: è la protesta messa in atto da Diego Zannoli, docente riminese che, dal proprio profilo Facebook, ha spiegato i motivi di una protesta clamorosa.
“A settembre 2021 mi è stato proposto un contratto annuale nella scuola pubblica. Per poterlo firmare avrei dovuto esibire il green pass. Ho rifiutato di esibirlo. Mi sono chiesto, infatti: ‘Visto che l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro, perché per poter lavorare devo esibire una tessera?’”.
“Attualmente lo Stato italiano impone trattamenti sanitari obbligatori a varie categorie di lavoratori, con possibili effetti collaterali, anche molto gravi – aggiunge – Chi decide di non sottoporsi a tali trattamenti è totalmente escluso dalla vita sociale e lavorativa, senza stipendio e senza aiuti di alcun tipo: una lenta condanna a morte per solitudine e per fame. Non sono favorevole a tali trattamenti, non sono contrario ad essi, vorrei la libertà di scelta”.
Per questo Zannoli non toccherà più cibo e berrà esclusivamente acqua. E lancia un messaggio che, nonostante la propria esperienza e toni che si mantengono profondamente critici nei confronti dei provvedimenti adottati dal governo, punta ad essere quanto più inclusivo possibile.
“Dispiace vedere divisioni in famiglia, fra amici, colleghi di lavoro. E invece molto importante ricordarci che non siamo uno contro l’altro – sottolinea -. Tutti dobbiamo unirci, sia chi non cede al ricatto di perdere il lavoro, chi è costretto a cedere perché magari ha una famiglia da mantenere, ma anche chi fino ad ora non si è posto particolari problemi e ha seguito le indicazioni del governo. Uniamoci tutti perché è in atto una forte campagna d’odio e divisione. Proviamo in tutti i modi a spegnere questo odio, dobbiamo stare calmi, tranquilli, aiutarci e sostenerci a vicenda. Penso che con la violenza non si ottenga nulla, se non altra violenza e ulteriore dolore».