Più tirocini nel centro, alloggi a quota 38mila

Secondo il Cnvsu gli importi minimi delle borse di studio per l’anno accademico 2010/2011 sarebbero pari a 4.701 euro per gli studenti fuori sede; 2.590 euro per gli studenti pendolari e 1.770 euro per gli studenti in sede.

Gli importi minimi delle borse di studio per l’anno accademico 2010/2011 sono stati pari a 4.701 euro per gli studenti fuori sede; 2.590 euro per gli studenti pendolari e 1.770 euro per gli studenti in sede. La percentuale di studenti idonei che ottiene concretamente la borsa di studio – evidenzia il Cnvsu, il Comitato nazionale per la Valutazione del sistema Universitario – varia a seconda delle regioni, con un dato medio complessivo dell’81,8%.

Nelle regioni del centro-nord, la quasi totalità degli aventi diritto ottiene la borsa, con le eccezioni del Veneto (88,4%) e le Marche (88,5%). Nel Mezzogiorno i valori medi di copertura sono appena superiore al 60% con un notevole divario tra le regioni: 42,8% in Molise e 85,7% in Sardegna. Tuttavia, una spiegazione del forte divario si può attribuire alla concentrazione della quota degli idonei per reddito nel Mezzogiorno, pari al 44,6% degli idonei complessivi.

Per quanto riguarda infine gli alloggi per gli studenti, i posti alloggio complessivamente disponibili in Italia alla fine del 2009 sono quasi 38mila: si tratta dei posti alloggio messi a disposizione da parte degli Enti per il diritto allo studio. Il numero complessivo di alloggi degli enti per il diritto allo studio è cresciuto negli ultimi anni, sicuramente anche per effetto del cofinanziamento ministeriale al 50% del costo di nuovi alloggi. Tuttavia, rapportando gli alloggi disponibili (circa 38mila) al numero degli idonei alla borsa di studio – scegliendo tale dato come approssimazione del numero di potenziali fruitori dell’alloggio -, i dati evidenziano che in Italia appena il 22% degli aventi diritto alla borsa di studio ha ottenuto un posto alloggio nell’anno accademico 2008/09, con un grado di copertura maggiore per le regioni del centro Nord (Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli, Marche e Toscana). La percentuale scende al 2,1%, se si rapporta il numero di posti disponibili al totale degli studenti iscritti.

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