Le lauree forti, quelle che più di altre garantiscono una collocazione nel mondo del lavoro, resistono al calo generale di matricole confermato dai dati del ministero relativi all’anno accademico 2008/2009. A farne le spese invece sono soprattutto i corsi in Scienze dell’Educazione e in Scienze della Comunicazione, una tendenza che potrebbe far pensare che nella scelta i ragazzi cominciano a tenere conto soprattutto delle prospettive occupazionali.
Ma guardiamo ai numeri che il ministero ha comunicato a qualche mese dall’inizio del nuovo anno accademico: gli immatricolati al primo anno sono 312.104 contro i 322mila dello scorso anno (circa il 3% in meno). La contrazione però non si verifica in tutte le facoltà. Quelle che continuano più di altre ad attrarre studenti sono legate alla formazione industriale. Ingegneria, ad esempio, continua a riscuotere molto successo con 17mila immatricolazioni (7% in più rispetto allo scorso anno).
A risentire del calo di studenti sono quindi soprattutto le facoltà umanistiche, prime tra tutte Scienze dell’Educazione con -14,21% e Scienze della Comunicazione con -13,43%. Altri settori che si rivelano meno attraenti sono sociologia (-25%), scienze psicologiche (-10%) e scienze politiche (-9,62%). Stazionari lingue e scienze economiche, mentre registra un lieve aumento (contro la tendenza generale) la facoltà di Lettere.
Per quanto riguarda invece i numeri dei singoli atenei, cresce molto la Luiss, con oltre il14% in più di iscritti, e la Statale di Milano (+13%). Perdono studenti, invece, La Sapienza di Roma, Padova e Palermo.
Manuel Massimo