Pioltello, i docenti della scuola a Corriereuniv: “Noi maltrattati dalla politica”

“Non posso accettare insulti o minacci. Al preside e ai docenti va la mia solidarietà”, ha affermato il ministro Valditara

“Come corpo docente e lavoratori della scuola ci sentiamo offesi e maltrattati dalla politica che ha calpestato in questi giorni i nostri valori e dignità. Non ci sentiamo tutelati dall’ondata di odio social e a mezzo stampa anche da esponenti politici”. Lo afferma a Corriereuniv.it Sebastiano Catanese, docente dell’istituto Iqbal Mash di Pioltello al centro della polemica nei giorni scorsi per la chiusura della scuola nella festa di fine Ramadan del 10 aprile.

Al preside, Alessandro Fanfoni, l’ufficio scolastico regionale chiede di valutare se annullare la delibera di chiusura o di non applicarla per “irregolarità” ravvisate nel documento, che il consiglio di istituto ha votato all’unanimità il 19 maggio 2023. “Siamo un collegio formato da quasi 200 docenti, con idee e orientamenti politici diversificati, che ha operato una scelta didattica che va rispettata – scrivono gli insegnanti in una lettera aperta -. Non abbiamo proposto al consiglio di istituto un giorno di vacanza aggiuntivo per riposarci meglio. Non siamo docenti che lavorano solo per lo stipendio, chi sceglie di lavorare a Pioltello lo fa con l’anima e con il cuore perché sa che lavorare in questo contesto comporta sacrifici quotidiani, che è una sfida e un continuo sperimentarsi per garantire l’istruzione a tutti all’interno di classi multiculturali”.

Appello a Mattarella

C’è poi chi ha rivolto anche un appello a Mattarella. “La vicepreside Maria Rendani ha invitato il presidente Mattarella qui a Pioltello a sostenerci perché ci sentiamo soli – afferma Catanese -. Lui è l’unico che può scrivere la parola fine in questa triste storia”. Non solo i docenti, anche i genitori in consiglio di istituto fanno sentire la propria voce: “In uno spaccato culturale come quello di Pioltello la scuola non può rimanere estranea al contesto”. Il problema secondo il ministero, però, rimane. Per Valditara il provvedimento “introduce una deroga al calendario rispetto a quanto previsto dalla Regione Lombardia e tale deroga non può essere finalizzata a riconoscere nuove festività, compito che non spetta all’autonomia di una scuola”. A quanto si apprende da fonti ministeriali alla scuola non viene contestata l’illegittimità ma l’irregolarità. Ed è per questo che la delibera non è stata annullata d’ufficio dall’Usr. Ed è per questo che il consiglio d’istituto si riunirà lunedì 25 marzo per valutare alcuni correttivi e decidere se proseguire o meno con la sua scelta.

Pur evidenziando le irregolarità il ministro ieri ha aggiunto: “Non posso accettare che qualcuno insulti o minacci un preside o un insegnante. Dunque al preside e ai suoi docenti va la mia solidarietà”. I sindacati sono, però, sul piede di guerra: “Questa vicenda è il classico esempio di bullismo istitutzionale. Un attacco ideologico all’autonomia degli organi collegiali”, afferma Massimiliano De Conca, segretario lombardo di Flc Cgil. “Spero Mattarella venga a Pioltello – afferma invece il sindaco Ivonne Cosciotti – ho invitato anche l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, dopo le sue parole a sostegno della scuola”.

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