Scuola chiude per il Ramadan. Il preside: “Solo quattro bambini in classe negli scorsi anni”

Il ministero annuncia ispezioni “per verificare le motivazioni di carattere didattico che hanno portato la deroga al calendario”

La scuola chiude per la Pasqua ma anche per il Ramadan. Succede all’istituto comprensivo Iqbhal Masih di Pioltello dove quest’anno, oltre alla chiusura per le vacanze pasquali, si starà a casa anche mercoledì 10 aprile per festeggiare la “festa della interruzione” del digiuno del Ramadan. A deciderlo è stato il consiglio d’istituto della scuola. La notizia ha suscitato molte reazioni, tra cui quelle negative nel centrodestra, tanto che il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato di aver “chiesto agli uffici competenti del ministero di verificare le motivazioni di carattere didattico che hanno portato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l’ordinamento”.

La decisione

Il preside Alessandro Fanfoni ha spiegato al Fattoquotidiano.it: “A Pioltello abbiamo classi dove negli anni scorsi in occasione della fine del Ramadan, di fatto, venivano a scuola in tre o quattro. I bambini di fede islamica sono la maggioranza e nonostante le linee guida sull’inclusione consiglino di formare classi con non più del 30% di stranieri, noi arriviamo al 43% perché questa è la nostra utenza. Non possiamo chiudere gli occhi davanti a questi numeri e alla realtà. Questa festa è per molti di loro una tradizione, tra l’altro spesso condivisa anche dai compagni di classe italiani che partecipano per condividere”. Il preside ha poi aggiunto: “Spero che a nessuno venga in mente di politicizzare questa decisione presa dal consiglio d’istituto anticipando di un giorno l’inizio delle lezioni per garantire a tutti gli stessi diritti”.

La decisione della scuola è “un atto di civiltà” secondo Ivonne Cosciotti, la sindaca di Pioltello, presa all’unanimità dal consiglio di istituto lo scorso maggio, quando è stato approvato il calendario dell’anno scolastico. Ogni scuola ha infatti la possibilità di decidere in autonomia la chiusura in alcuni giorni, fatto salvo che ci siano almeno 200 giornate di lezione all’anno. E l’istituto comprensivo statale intitolato a Iqbal Masih – il dodicenne pakistano ucciso nel 1995 per il suo impegno contro lo sfruttamento del lavoro minorile – ha deciso di permettere di onorare la ricorrenza che viene celebrata da una parte consistente degli alunni.

“C’è chi ha da ridire ma io lo trovo un atto di civiltà – aggiunge Cosciotti -. Penso che l’istituto comprensivo nell’autonomia scolastica abbia fatto una scelta che ha senso e valore. Si cerca di tutto per creare dissapore, ma i bambini vanno a scuola insieme e sono più avanti dei genitori. E nella nostra scuola c’è anche il crocifisso. Le tradizioni sono rispettate”.

L’ira della Lega

Proteste sono arrivate dalla Lega, per voce di Silvia Sardone: “È una decisione particolarmente rilevante, preoccupante per quanto mi riguarda, che segna un precedente essendo probabilmente la prima volta in Italia che una scuola venga chiusa per il Ramadan”.

E oggi si è aggiunto il leader leghista Matteo Salvini: “Mentre qualcuno vuole rimuovere isimboli cattolici per paura di offendere, in provincia di Milano una preside decide di chiudere la scuola per la fine del Ramadan. Una scelta inaccettabile, contro i valori, l’identità e le tradizioni del nostro Paese. Non è questo il modello di Italia ed Europa che vogliamo”.

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