Più di seicento milioni di euro: sono queste le risorse su cui potranno contare le 13mila le scuole private italiane. A prevederlo la manovra di bilancio varata dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni e che oggi comincia il suo iter parlamentare in vista dell’approvazione definitiva.
Complessivamente per le scuole paritarie quest’anno ci sono 70 milioni di euro in più, che sommati ai 550 già stanziati dall’esecutivo di Mario Draghi portano la dote a 620 milioni. In tutto si parla di 13 mila istituti dislocati lungo tutto il nostro paese, 8mila dei quali sono scuole cattoliche, e a cui si rivolgono in totale poco meno di 900 mila studenti: per quasi la metà si tratta di bambini che frequentano le scuole dell’infanzia. Negli ultimi dieci anni le risorse verso le paritarie sono più che raddoppiate, visto che nel 2012 il capitolo delle “private” prevedeva uno stanziamento complessivo di circa 280 milioni: il 121% in più.
Una pioggia di euro che ovviamente non è passata inosservata e che sta facendo montare la polemica anche alla luce delle poche risorse, invece, stanziate per il comparto scuola (eccezion fatta per il rinnovo del contratto dei docenti). “Si tratta di una cifra esagerata, soprattutto considerando il taglio alla rete degli istituti. Nelle scuole paritarie si investe, in quella pubblica no – ha detto il segretario della Flc Cgil Francesco Sinopoli – Noi riteniamo questa manovra sbagliata e siamo pronti a mobilitarci”. “Non è accettabile che i soldi pubblici siano investiti per aiutare le strutture private invece di rendere accessibili quelle pubbliche” sottolinea l’Unione degli Studenti.
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