Passaporto digitale: può essere il futuro dei viaggi

Ad oggi ci sono diverse realtà pronte a sperimentare il passaporto digitale: uno strumento che potrebbe essere utile ma nasconde anche insidie.

Ad oggi ci sono diverse realtà pronte a sperimentare il passaporto digitale: uno strumento che potrebbe essere utile ma nasconde anche insidie.

primi vaccini anti Covid-19 sono arrivati e sono stati somministrati. Un’ottima notizia anche per il mondo dei viaggi perché infonde serenità, fiducia e offre un segnale di ripartenza dopo un anno in cui la valigia è stata riposta a lungo nell’armadio.

Ovviamente ripartire nel 2021 sarà difficile, ma una soluzione potrebbe arrivare grazie al passaporto sanitario digitale uno strumento utile per i viaggiatori e che offrirà loro l’opportunità di mostrare immediatamente chi è stato sottoposto al vaccino e tornare, quindi, a volare in totale sicurezza e senza pensieri.

Sono diverse ad oggi le realtà che stanno lavorando per rendere possibile questo progetto del passaporto sullo stato di salute dei passeggeri. Tra questi c’è IATA (International Air Transport Association) che sta progettando lo IATA Travel Pass. Come suggerisce il nome si tratta di un lasciapassare sanitario digitale che verrà reso disponibile tramite un’applicazione da scaricare sullo smartphone. Tra i principali vantaggi di questo strumento, la certezza della negatività dei passeggeri al Covid-19, che permetterà di evitare la quarantena obbligatoria a supporto di una riapertura sicura delle frontiere.

IATA però non è la sola realtà a sperimentare questa tecnologia. Anche Commons Project Foundation e il World Economic Forum stanno lavorando alla loro soluzione digitale, ovvero il CommonPass un passaporto digitale in grado di consentire alle autorità aeroportuali di verificare i risultati dei test per il Coronavirus e lo stato delle vaccinazioni di ogni passeggero. Un sistema collegato a diversi sistemi ospedalieri, sanitari e laboratori privati e che diverse compagnie aeree (come United Airlines, Cathay Pacific, JetBlue, Lufthansa, Swiss International Airlines e Virgin Atlantic) hanno iniziato a testare già dal mese di ottobre scorso.

Proprio come il Travel Pass della IATA, anche CommonPass può essere di grande aiuto non solo per ottenere informazioni verificate riguardo alla salute dei passeggeri, ma anche per sostenere i viaggiatori aiutandoli a capire quali sono i requisiti d’ingresso di ogni Paese.

Una sfida, quella dei passaporti digitali, che ha messo in gioco anche diverse aziende tecnologiche come la IBM, per esempio, che ha iniziato a sviluppare un’applicazione, la Digital Health Pass, in grado di personalizzare gli indicatori di cui avranno bisogno le aziende e le sedi aeroportuali, per esempio, per l’ingresso dei passeggeri. Del resto essere chiari e omogenei in questa fase di ripartenza è fondamentale e sarebbe bene offrire standard uniformi in tutto il mondo per evitare di generare confusione.

Il plus dell’applicazione IBM è proprio questo: dare uno strumento unico non solo alle autorità governative, ma anche a società che organizzano eventi sportivi o concerti, per esempio, che potranno beneficiare di questi dati rendendo sicuri i luoghi di svago. In questo modo, facendo un’ipotesi di pura fantasia, un’organizzatore potrebbe rendere sicuro un concerto non solo mantenendo le distanze di sicurezza, ma sapendo anche chi, nella sala, ha effettuato il vaccino o il tampone.

Un’ulteriore applicazione in fase di sviluppo è AOKpass della Camera di commercio internazionale, International Sos e Sgs Group. Simile alle precedenti, questo strumento è destinato anche alle aziende e archivia una copia digitale autenticata della propria cartella medica consentendo così di esibirla per imbarcarsi in aereo o passare una frontiera, quando il test viene richiesto.

I vantaggi di queste applicazioni sono notevoli. Innanzitutto si avrà sempre uno strumento sempre aggiornato e a portata di mano, si potranno evitare code e il sistema sarà tutto più fluido. Di contro, ad oggi non c’è ancora un accordo internazionale che ne preveda l’uso. In questo modo ogni compagnia aerea, ogni Governo o azienda potrebbe richiedere in autonomia un’applicazione diversa, facendo sì che la semplicità venga meno, soprattutto per chi deve viaggiare.

Ad oggi non si sa ancora, poi, se per viaggiare nel 2021 il vaccino sarà obbligatorio, anche se alcune compagnie aeree, come la Delta Air, si sono dette favorevoli all’adozione del vaccino. Di certo la voglia di mettersi in moto sia verso destinazioni esotiche che di recuperare il tempo perso non manca. Non ci resta, dunque, solo che aspettare.

Siviaggia.it

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