Occupazioni, Valditara ribadisce la linea dura: “Chi danneggia deve pagare”. Gli studenti: “Vuole reprimere il dissenso”

Continua lo scontro sulla proposta del ministro dell’Istruzione e del Merito di bocciare e far pagare i danni agli studenti che danneggiano i locali degli istituti durante le occupazioni.

“L’obiettivo di Valditara si delinea sempre più: una scuola silenziata a suon di legge e repressione. Attaccare le occupazioni significa attaccare la libertà d’espressione degli studenti”. Non ci sta la Rete degli Studenti Medi alla linea dura sulle occupazioni lanciata dal ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, secondo cui “chi occupa e danneggia deve essere bocciato”. “Le occupazioni esistono perché mancano gli spazi di partecipazione, perché la voce degli studenti rimane troppo spesso inascoltata, perché i costi dell’istruzione sono troppo alti, perché mancano spazi dove poter fare assemblea, perché l’edilizia è fatiscente. – ha specificato il coordinatore nazionale Paolo Notarnicola -Inoltre, tante occupazioni si sviluppano in maniera assolutamente pacifica. L’intento di Valditara è la sola repressione del dissenso! Ci attiveremo nelle scuole del Paese per dare una risposta!”.

“Mi dispiace che qualcuno abbia fatto finta di non capire. Chi occupando devasta deve essere sanzionato e deve risarcire i danni” ha invece replicato Valditara intervenendo ieri al convegno “Alice nel paese del digitale. I giovani nel mondo della rete” all’Istituto dell’Enciclopedia italiana Treccani. “Il principio che i danni devono essere risarciti, chi rompe paga, è un principio di grande responsabilizzazione. Chi è contro questo principio invita alla deresponsabilizzazione e quindi credo faccia un pessimo servizio ai nostri giovani – ha aggiunto – Le vittime principali di queste devastazioni sono gli studenti. Chi sostiene che ci possa essere una equiparazione fra questi vandali e gli studenti offende gli studenti perché la stragrande maggioranza dei giovani subisce queste violenze e queste prepotenze che danneggiano il loro percorso educativo”.

Parlando poi del caso del liceo Severi, il ministro ha ricordato cime i ragazzi della scuola “non avranno per molto tempo computer, disponibilità delle lavagne elettroniche. Non avranno la possibilità di avere quella
relazione che è fondamentale dell’educazione in presenza, sono costretti a fare la DAD come si tempi del Covid. Io, noi, il governo, siamo a tutela degli studenti contro i prepotenti e i violenti che usano la scuola come momento di sfogo di un’aggressività e una prepotenza inaccettabile” ha concluso.

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