Senza aule e sedi, eppure su internet c’erano. Ma non si trattava di atenei telematici, ma di università fantasma, dove studenti alla ricerca di corsi di specializzazione potevano rivolgersi per acquisire ulteriori titoli. Tra i percorsi didattici inesistenti il Master in diritto di famiglia civile e penale, quello in diritto comunitario del lavoro e processuale o ancora in diritto del lavoro e processuale amministrativo. La truffa è stata scoperta dal Nucleo Speciale Frodi Telematiche della Guardia di finanza (Gat), nell’ambito di un’indagine diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.
Sulla provenienza del docente ci sono ancora dubbi. Mentre secondo il Gat «l’inventore dei fantomatici atenei è un docente dell’Università della Tuscia che, approfittando del suo incarico, non ha avuto difficoltà a coinvolgere aspiranti alla frequenza di corsi di specializzazione post-universitaria»., l’università viterbese ha specificato che «il presunto ideatore dei master non è stato mai dipendente dell’ateneo della Tuscia. Il docente, di origine greca, ha avuto a Viterbo solo un incarico a tempo alcuni anni fa. Alla scadenza il contratto non è stato più rinnovato».