Molestie, Università di Torino risponde ai messaggi di denuncia

Università Torino risonde alle denunce delle studentesse per molestie durante la giornata contro la violenza di genere

Sono centinaia e sono arrivati sulle pagine Instagram di Spotted_Polito e Unito_spotted nel giro di 48 ore. Altri stanno ancora arrivando. Sono i messaggi delle ragazze (ma anche di qualche ragazzo) che hanno risposto all’iniziativa degli amministratori dei due profili social dedicati al mondo degli studenti che frequentano gli atenei torinesi. Molte delle molestie raccontate, in forma anonima, riguardano la vita universitaria ma la maggior parte è avvenuta fuori dalle aule e dalle biblioteche. Un fiume di messaggi ha avuto l’effetto  ha avuto l’effetto di una bomba negli atenei. Non che il problema non sia stato affrontato in passato, anzi, ma nessuno negli uffici del rettorato di Università e Politecnico si sarebbe aspettato che l’iniziativa lanciata da Spotted_ Polito e Unito_ Spotted ottenesse in risposta una valanga di storie e racconti di ragazze vittime di molestie, non tutte avvenute all’interno dell’università.

“Come Politecnico abbiamo un pool di persone che lavora per le pari opportunità, per scardinare le disuguaglianze – spiega la vicerettrice per le pari opportunità Claudia De Giorgi – Questa bomba non ci coglie impreparati, ma sorprendono i numeri: i casi sono molti di più di quelli che vengono denunciati alla consigliera di fiducia dell’ateneo, Arianna Enrichens, o al Comitato unico di garanzia. Nonostante il nostro impegno per creare un clima di fiducia nelle istituzioni dell’università, c’è ancora del lavoro da fare”.

Le donne che hanno voluto raccontare la loro esperienza, lo hanno fatto con un post che gli amministratori della pagina hanno reso anonimo, piuttosto che passare dai canali istituzionali creati da Università e Politecnico. “Questo è un punto importante – commenta l’avvocata Elena Bigotti, consigliera di fiducia di Unito – Da vent’anni l’università si è dotata di un comitato di garanzia e della consulenza di una consigliera di fiducia. Una segnalazione che passa da questi canali istituzionali ci permette di intervenire, un post anonimo invece no”. La vicerettrice del Politecnico e la presidente del comitato unico di garanzia dell’Università di Torino, Chiara Ghislieri, però, hanno chiesto agli amministratori delle due pagine Instagram un incontro. “Prenderemo seriamente anche le segnalazioni arrivate in questi giorni sui profili social – assicura Ghisleri – È un fatto che le denunce che noi riceviamo per via istituzionale siano molte meno di quelle raccolte da queste pagine e questo nonostante il nostro lavoro per fare sensibilizzazione e garantire che la persona che si presenta alla consigliera di fiducia per una denuncia sia in ogni modo tutelata”.

Le reazioni all’iniziativa Instagram hanno spinto il Politecnico ad anticipare alcune iniziative come un corso in streaming dedicato a docenti e studenti che conta tra i relatori anche il rettore Guido Saracco. Dal 14 dicembre partirà l’osservatorio di genere, una sede in cui tutte le anime dell’ateneo, studenti, docenti e personale siano rappresentati per discutere di questi temi.

L’ondata del #Metoo negli atenei torinesi non ha ancora raggiunto il resto della regione. L’università del Piemonte Orientale non segnala un’analoga valanga di segnalazioni anche se diverse studentesse hanno fatto avere alle colleghe torinesi la propria solidarietà.

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