Modena, scandalo per chat sessista alla scuola di Medicina d’Urgenza

Alcuni specializzandi condividevano apprezzamenti e foto delle colleghe. Il rettore Porro apre un’indagine: “Eravamo all’oscuro di tutto”

Dopo il caso della lista sessista delle dottorande dell’Università di Palermo, anche nel nord scoppia uno scandalo simile. Nella scuola di Medicina d’Urgenza dell’Università di Moda e Reggio Emilia tra gli specializzandi girava una lista in una chat in cui i giovani medici davano i voti alle colleghe. Ma a differenza di Palermo la cosa è stata denunciata al docente e direttore della scuola, proprio da una delle “vittime” dell’azione sessista.

La denuncia

Dopo la denuncia è stata aperta una indagine interna dal rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia Carlo Adolfo Porro il caso che a Modena in questi giorni ha interessato la scuola di Medicina d’Urgenza e che potrebbe portare anche a provvedimenti della commissione disciplinare. Lo ha sottolineato lo stesso Porro, che ha appreso “con sconcerto la notizia, della quale non eravamo a conoscenza”. Non risulta, almeno per il momento, che le conseguenze dell’accaduto abbiano varcato le mura della scuola, non risultano insomma strascichi legali.

La chat incriminata oggi non esiste più, è stata fatta chiudere proprio dal direttore della scuola, Luca Roncucci, una volta che ha saputo di quello che avveniva. Il direttore della scuola ha convocato sia i creatori della chat che gli autori dei commenti sessisti e una volta che da loro sono giunte le scuse con la promessa che non sarebbe più accaduto, il docente, accogliendo anche il punto di vista di alcune specializzande che volevano evitare conseguenze peggiori per i colleghi autori del misfatto social, ha scritto a tutti i frequentanti, esprimendo il rammarico e l’augurio che episodi del genere non si ripetano in futuro all’interno della scuola.

Dalla chat agli spoiatoi in comune

Ma cosa c’era effettivamente in quelle conversazioni social che a quanto pare hanno visto coinvolti diversi specializzandi maschi? A quanto pare la chat conteneva giudizi sull’aspetto fisico delle giovani iscritte con tanto di un giudizio, come un voto a un esame, ma non solo: pare che alcuni di questi commenti fossero anche corredati da fotografie carpite sui social sempre delle specializzande apprezzate o meno dagli autori dei commenti.

Non si sa quanto a lungo il tutto sia andato avanti, ma è stato chiarito che all’interno della scuola di Medicina d’Urgenza di Modena il caso è scoppiato nel momento in cui le giovani sono entrate in contatto con le chat o comunque con parte di quello che veniva condiviso tra gli iscritti e che le riguardava. Ora che anche il rettore ha preso ufficialmente una posizione sull’accaduto, resta da capire se gli specializzandi ‘incriminati’ rischino o meno dei provvedimenti dal punto di vista disciplinare.

La vicenda della chat sessista porta anche ad un altro fatto, forse direttamente collegato peraltro, che fa discutere di nuovo gli studenti specializzandi. A causa degli spazi che non sarebbero sufficienti al Policlinico di Modena, studenti e studentesse sarebbero costretti a cambiarsi gli abiti, e quindi spogliarsi, in uno stesso spazio prima di cominciare a lavorare. Donne e uomini insieme. Anche questo aspetto avrebbe, pare, contribuito ad alimentare i commenti sulla chat. In merito al problema degli spazi, il rettore Porro assicura: “Per quel che riguarda gli spogliatoi sarà nostra premura verificare la situazione al più presto, d’intesa con la direzione dell’azienda ospedaliero-universitaria”. 

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