McDonald’s annuncia 3mila assunzioni ma per la Cgil è solo retorica

L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. 3mila nuovi posti li mettiamo noi”: con questo slogan McDonald’s lancia una campagna pubblicitaria per pubblicizzare il suo piano di assunzioni in Italia per i prossimi tre anni. Ma alla Cgil il riferimento alla Costituzione e le promesse della multinazionale dei fast-food non sono piaciute.

La Filcams, la Federazione Italiana Lavoratori Commercio Turismo e Servizi della Cgil, parla di “utilizzo strumentale e mercificazione di uno dei principi fondamentali dell’ordinamento repubblicano, il primo articolo della nostra Carta Costituzionale, derubricato a mero slogan pubblicitario”.

In più, sostiene la Filcams, McDonald’s “è una di quelle rare multinazionali del comparto della ristorazione commerciale/veloce, se non l’unica, ad essersi sistematicamente sottratta al confronto in ordine alla condivisione di un contratto integrativo aziendale” e “il tema della qualità occupazionale in McDonald’s, non altrettanto pubblicizzato, è da anni uno degli assi portanti delle rivendicazioni sindacali: l’80% dei lavoratori, non certo per scelta, ha un contratto a tempo parziale di poche ore settimanali, con l’obbligo di prestare servizio in orario notturno e domenicale/festivo”.

Ma l’azienda non ci sta e risponde a stretto giro di posta alle critiche del sindaco.

McDonald’s sta assumendo, non sta licenziando, quindi ci sorprende e ci dispiace la posizione di Filcams-Cgil”, dice Roberto Masi, ad di McDonald’s Italia, secondo il quale l’azienda “crede in questo Paese, per questo investe, nonostante la difficile situazione economica” anche se “molti contratti sono part-time, una modalità molto utilizzata nel settore ristorazione, assolutamente a norma di legge, e che per alcuni può essere un’opportunità, come ad esempio per gli studenti-lavoratori, che rappresentano il 30% della nostra forza lavoro”.

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