Il curriculum dello studente non è una misura classista: ne è convinto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che questa mattina è intervenuto alla trasmissione di RaiTre Agorà. “Io ho lavorato fin da piccolo, non c’è vergogna del lavoro. Classismo è quando ci si nasconde dietro l’ipocrisia del dire ‘siamo tutti uguali’. Il cv non serve a valutare i ragazzi. Piuttosto è il modo con cui insegniamo i ragazzi a presentarsi. Fa parte dell’insegnamento alla vita, non della valutazione”.
“Usciamo dall’idea della scuola burocratica. Serve una scuola che accompagni gli studenti da una fase all’altra della vita” ha detto il ministro. Sulle opportunità offerte dal digitale, il ministro Bianchi ha sottolineato come esista un piano per “un’educazione digitale che prescinda dalla mera conoscenza degli strumenti. La formazione procederà su due binari, per professori e ragazzi. Cosicché si abbiano le capacità per dominare il mondo digitale e non esserene dominati”.
Sul tema poi della sicurezza delle scuole il ministro ha ricordato come sia stato già dato 1 miliardo alle Province per la messa in sicurezza delle strutture e si sta lavorando in sinergia con gli altri ministri su tema trasporti. “Tra gli interventi per la sicurezza sanitaria rientra poi anche la cura e la salute mentale. In una prospettiva che vede gli psicologi a supporto, e non come sostituto, degli insegnanti” ha detto il ministro Bianchi.