L’Università piace sempre di meno agli adolescenti italiani: dopo la maturità solo il 63% vuole continuare a studiare

Un’indagine dell’associazione no-profit Laboratorio Adolescenza e dell’Istituto di ricerca IARD su 5600 adolescenti della fascia di età 13-19 anni svela come la voglia di iscriversi ad un corso di laurea dopo il diploma è in discesa libera. Cresce invece il desiderio di partire per l’estero alla ricerca di nuove opportunità.

L’Università piace sempre di meno agli adolescenti italiani. Al contrario, invece, cresce sempre di più il desiderio di partire dopo il diploma, magari all’estero. È il quadro che emerge dall’edizione 2022 dell’indagine nazionale sugli stili di vita degli adolescenti che vivono in Italia, realizzata dalla associazione no-profit Laboratorio Adolescenza e dall’Istituto di ricerca IARD su un campione di 5.600 studenti della fascia di età 13-19 anni.

Dall’indagine emerge che solo il 63% dei ragazzi pensa di iscriversi all’Università dopo il diploma, quota in netto calo rispetto al passato, se si considera che a progettare il percorso universitario era stato nel 2018 il 76,8% degli adolescenti. Una tendenza confermata anche dai recenti dati pubblicati dal Ministero dell’Università che hanno registrato un calo della percentuale di matricole iscritte al primo anno dei corsi degli atenei italiani. Cresce, al contrario, il desiderio di fuga, con il 77,4% delle ragazze e il 57,7% dei ragazzi che sogna di viaggiare, soprattutto per conoscere posti nuovi (46%) ed entrare in contatto con nuove persone e culture diverse (27,3%).

“Questo quadro è preoccupante perché c’è una progressiva sfiducia degli adolescenti nei confronti del futuro, certamente alimentata dai due anni di pandemia, ma soprattutto una sfiducia nei confronti del mondo adulto, di cui l’Università è certamente una componente iconica – ha spiegato Ivano Dionigi, presidente di Alma Laurea e già Rettore dell’Università di Bologna, chiamato dal Laboratorio Adolescenza e dall’Istituto Iard a commentare i risultati dell’indagine – Ci sono due elementi oggettivi: la difficoltà a trovare lavoro dopo la laurea e il costo degli studi universitari che incide sempre di più sui bilanci familiari se consideriamo l’impoverimento generale della popolazione a cui stiamo assistendo negli ultimi anni”.

In questo contesto cresce il desidero di scoprire cosa c’è al di là del confine italiano. La voglia di viaggiare è “molto aumentata” rispetto al passato per il 57,8% degli adolescenti intervistati (65,5% delle femmine), solo il 6% è poco o per nulla interessato a farlo.

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