L’università di Bologna punta a dimezzare i gas serra entro il 2030

L’ateneo punta all’autoproduzione di energia elettrica con impianti fotovoltaici in grado di coprire il 17% del fabbisogno di energia elettrica

Dimezzare le emissioni di gas serra in atmosfera entro il 2030, arrivare all’autoproduzione di energia elettrica con impianti fotovoltaici in grado di coprire il 17% del fabbisogno di energia elettrica. Sono alcuni degli obiettivi che dovrebbero essere raggiunti dall’Università di Bologna con l’attuazione integrale del suo piano energetico. Un piano corposo che prevede un investimento di 60 milioni di qui al 2030 puntando proprio alla sostenibilità e alla riduzione delle spese energetiche. Il piano prevede una serie di azioni studiate per aumentare l’efficienza con cui viene gestita e utilizzata l’energia all’interno delle strutture dell’ateneo, riducendone così sia l’impatto ambientale sia quello economico.

“Il problema energetico è uno dei più complessi e urgenti che ci troviamo ad affrontare – dichiara il rettore Giovanni Molari – e un ateneo come il nostro, le cui attività si svolgono su una superficie che supera il milione di metri quadrati e la cui dipendenza dall’uso di combustibili fossili è ancora elevata, è chiamato ad assumere questa consapevolezza”.

Il piano energetico

Il piano include l’eliminazione di tutte le centrali a gasolio e a olio combustibile ancora presenti, la sostituzione di tutte le luci tradizionali con apparecchi Led, l’isolamento termico degli edifici con cappotti e coperture interni e un maggiore ricorso a fonti di energia rinnovabile tramite l’installazione di pompe di calore in sostituzione delle caldaie a gas. Uno sforzo collettivo che coinvolgerà l’intera comunità accademica, a partire da studentesse e studenti. Ci sarà anche una app per smartphone che permetterà di segnalare guasti o malfunzionamenti nei servizi energetici come ad esempio una temperatura troppo alta o troppo bassa, illuminazioni o dispositivi elettronici accesi in periodi in cui dovrebbero essere spenti, perdite d’acqua o altro. Tra le università italiane, Bologna è al primo posto nel ranking QS Sustainability e nel ranking GreenMetric.

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