Luci ed ombre della DAD, proposta di legge per limitare l’uso della tecnologia per i minori di 12 anni

L’emergenza sanitaria ha portato alla necessità di distanziamento sociale e di lunghi periodi di quarantena. Questo ha avuto come conseguenza l’aumento vertiginoso dell’utilizzo della tecnologia, lo smart working per gli adulti e la DAD per i bambini e i giovani impegnati in un percorso formativo. In questo scenario diventa perciò fondamentale regolamentare l’utilizzo dei devices, soprattutto per gli studenti più giovani. Un gruppo di deputati del gruppo Misto, tra cui l’ex Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, ha presentato una proposta di legge che regola l’uso dei dispositivi elettronici, come smartphone e tablet, da parte dei minori di 12 anni.

I genitori dovranno controllare i loro figli mentre utilizzano la tecnologia, per evitare episodi di cyberbullismo o di uso eccessivo degli strumenti informatici. La proposta di legge prevede anche l’introduzione di sanzioni per i genitori che non dovessero vigilare.

La DAD è stata una pratica indispensabile per affrontare la formazione scolastica durante la pandemia, tuttavia secondo Fioramonti essa deve essere ben strutturata e limitata nel tempo perché non diventi un parcheggio per gli studenti o un servizio di babysitting per i più piccoli.
La didattica a distanza deve essere un’opportunità formativa, perciò nell’impianto della proposta di legge deve essere ben organizzata e limitata nei tempi di svolgimento. É necessario un monitoraggio nell’uso dei device, perché rischiano di diventare invasivi o di essere usati in modo distorto, soprattutto dai più giovani.

Nelle intenzioni dei politici che avanzano questa proposta di legge, limitazioni, sanzioni e divieti dovrebbero avviare un dibattito su questo tema molto urgente e delicato.

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