Incendio al Socrate, i responsabili: “Siamo pentiti e pronti a pagare”

liceo Socrate

“Siamo pronti a pagare i danni, anche lavorando nel cantiere che sara’ aperto per riparare i guasti provocati dall’incendio”. Si dicono ‘profondamente pentiti’ i quattro studenti ritenuti dalla Digos i responsabili del rogo appiccato, la notte tra venerdi’ e sabato scorsi, al liceo classico Socrate. “Hanno capito di aver sbagliato”, hanno commentato gli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono che assistono i due maggiorenni e i due minorenni. Secondo i penalisti, “non e’ vero che i giovani si sono fatti coraggio bevendo alcool. Hanno agito in seguito alla bocciatura. L’hanno fatto pensando solo a quella, non ci sono altre ragioni”.

Quattro bocciati, due maggiorenni e due minorenni. Hanno finalmente un nome e cognome i quattro studenti che la notte tra il 12 e il 13 luglio hanno appiccato un incendio al liceo Socrate alla Garbatella, provocando la distruzione di un intero piano con danni calcolati su più di mezzo milione di euro.

Volevano vendicarsi della bocciatura, ma la situazione è sfuggita loro di mano. I quattro si sono costituiti questa mattina al commissariato, accompagnati da genitori e avvocati. La Digos li sta interrogando proprio in questi minuti, per cercare di ricostruire nei minimi particolari quanto accaduto. Secondo le prime ricostruzioni, i quattro ragazzi avevano bevuto non poco.

Tra i fermati anche il 17enne A. G., militante di Lotta Studentesca, bocciato già due anni consecutivamente, che al Messaggero aveva detto: “Non sono stato io. Quella mattina non ero alla Garbatella. Comunque lascerò la scuola, là non ci voglio più stare”.

Durissime erano state le reazioni da parte delle istituzioni, con a capo il sindaco Ignazio Marino: “Quello al liceo Socrate – aveva detto il primo cittadino romano – è un incendio che offende tutta la città di Roma. Reagiremo”.

Nella stessa giornata di ieri, il preside dell’istituto, Vincenzo Rudi, aveva consegnato alla polizia un elenco di nomi di possibili studenti sospetti, che avrebbero avuto un movente per compiere quel gesto. Resta comunque forte il sentimento di rabbia e di sgomento, di fronte a un’azione tanto incivile dopo una bocciatura.

RN

 

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