Le scuole fatte con bottigliette di plastica riciclate: ecco il progetto EcoBricks

Oltre 60 scuole costruite negli ultimi 69 mesi, intere comunità coinvolte, il riciclo come parte del sistema educativo: ecco il progetto EcoBrick ideato dall’ambientalista Susan Heisse e dall’associazione Hug it Forward, in Guatemala e pronto per essere esportato in tutto il mondo.
L’idea è semplice: riutilizzare i rifiuti inorganici, piaga ambientale in regioni dove l’equilibrio climatico è costantemente a rischio, per creare edifici adibiti a scuole. In particolare, il progetto EcoBricks, sfrutta le bottigliette di plastica e le fa diventare veri e propri mattoni pronti all’uso con cui costruire le aule scolastiche. Le bottiglie, non trattate, vengono riempite di rifiuti inorganici, poi inserite nell’intercapedine tra i muri così da fornire la struttura e l’isolamento per gli ambienti.
Ma ciò che colpisce di più di questo progetto è la maniera in cui viene coinvolta l’intera comunità: i bambini riempiono le bottigliette e trasportano i materiali più leggeri sul cantiere; i grandi lavorano le fondamenta e le strutture in acciaio. A tutti vengono insegnate tecniche di riciclo e di costruzione utili per qualsiasi tipo di costruzione, anche per quelle dedicate ai meno abbienti (il costo delle aule costruite con il progetto EcoBricks è di circa 6.500 euro ciascuna).
“Le scuole di bottiglia sono molto più economiche da costruire rispetto alle scuole tradizionali, tengono pulito l’ambiente, sono un buon insegnamento sulla sostenibilità ambientale, e coinvolgono l’intera comunità per la loro costruzione, con un conseguente senso di orgoglio e di proprietà”, si legge sul sito di Hug it Forward.
Qui sotto potete vedere un video di come una scuola fatta di EcoBricks venga costruita. Tutte le informazioni sul progetto le potete trovare sul sito di Hug it Forward.

Qui alcune immagini dei lavori portati avanti nel progetto EcoBricks:
ecobricks123

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  1. Bellissima idea, anche se non nuova. Già nel 1400 venivano riempite intercapedini di solai e pareti con materiali inerti di scarto, con funzione coibentante e di fonoassorbenza.
    Esempio comunque da divulgare.

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