Lauree abilitanti, il ministro Messa conferma l’ingresso di nuovi indirizzi: verso il riconoscimento anche Ingegneria e Architettura

Per diventare ingegneri o architetti presto non sarà più necessario superare un esame di Stato professionale dopo la laurea. La conferma arriva dal ministro dell’Università Maria Cristina Messa che oggi in audizione alla Camera ha confermato l’avvio dell’iter anche per questi due indirizzi dopo Odontoiatria e Farmacia.

Anche Ingegneria e Architettura vanno verso il riconoscimento delle lauree abilitanti. È quanto ha detto oggi il ministro dell’Università e ricerca, Maria Cristina Messa, in audizione in Commissione Cultura della Camera, nell’ambito dell’esame della Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).“Tra le riforme che stiamo attuando c’è anche quella lauree abilitanti ed è stata una misura veramente importante su cui abbiamo iniziato i tavoli per le facoltà di Odontoiatria, Farmacia e farmacia industriale, Psicologia, e a breve partiranno altri tavoli per Chimica, Fisica, e Biologia – ha detto il ministro Messa – ma una nuova richiesta arriva dagli ingegneri e dagli architetti e non ce la saremmo aspettata”.

Per quanto riguarda la ricerca il ministro ha confermato che ci sarà un copioso investimento proprio grazie ai fondi del Pnrr con 600 milioni di euro messi a disposizione anche punterà al rientro di giovani dall’estero. “Dobbiamo assegnare le risorse entro giugno, dobbiamo correre. Dobbiamo rendere il Prin più usufruibile da tutti, aumentando il numero di progetti e destinando il 30% dei fondi agli under 40 – ha detto Messa – e poi investire 600 milioni di euro per i giovani ricercatori. Per le strutture sono stati già pubblicati i bandi per la creazione di 5 centri nazionali per la ricerca, 12 ecosistemi di ricerca territoriale e un finanziamento per strutture di ricerca classiche e innovative. Il punto fondamentale sarà innanzitutto il modello: dobbiamo utilizzare al meglio la rete che già abbiamo grazie a un hub che abbia solo funzioni gestionali. Questo modello ha incontrato le necessità del mondo accademico e di impresa”.

Il ministro Messa ha poi confermato l’intervento per le borse di studio che avranno, in media, un aumento di 700 euro. “Si tratta di un intervento complessivo da 500 milioni di euro che utilizzeremo per aumentare le borse di studio e ampliare la platea di chi ne usufruisce, cambiando il tetto Isee e cercando di intervenire sui meritevoli che hanno meno mezzi. Abbiamo previsto incrementi per studenti con disabilità, svantaggiati e studentesse Stem, con un importo aumentato del 20%)”.

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