Presa Diretta, Messa: “Aprire una discussione sui concorsi a tutta la società civile, non solo quella accademica”

“Bisognerebbe eliminare i concorsi per articolo 24 per i docenti interni. Doveva durare 5 anni ed è stato prolungato. Ci sono emendamenti al Milleproroghe per prolungarlo, mentre bisognerebbe eliminarlo”

“Bisognerebbe eliminare i concorsi per articolo 24 per i docenti interni. Doveva durare 5 anni ed è stato prolungato. Ci sono emendamenti al Milleproroghe per prolungarlo, mentre bisognerebbe eliminarlo”. Così la ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, intervistata dal programma “Presa Diretta” di Riccardo Iacona sui concorsi nell’università italiana. “I pochi candidati sono relativi ad un sistema di classificazione disciplinare che prevedono 380 settori scientifico-disciplinari, sono troppi e vincolano le università perché non si presentano tanti candidati”.

Investimento fondo università e nuovi concorsi

E ancora: “Dobbiamo lavorare sull’evoluzione delle carriere ma questo non significa che debba essere fatto in questo modo. Abbiamo messo in atto alcune cose: ho messo dei fondi per riportare alcuni ricercatori italiani dall’estero con le chiamate dirette. Abbiamo inserito in legge di Blancio un investimento progressivo del fondo dell’Università che parte quest’anno da 250 milioni e arriva a 860 milioni nel 2025. Vincolando la parte relativa al reclutamento, prendiamo chi prende la gente migliore in vere competizioni aperte“.

L’idea degli indicatori di sbarramento

Mentre su come superare la problematica dei concorsi e delle commissioni che spesso scelgono il candidato “prescelto” ha affermato: “Oggi secondo me abbiamo una serie di indicatori freddi che possono essere pubblicati senza commissioni, definire delle soglie, chi è sopra accede e chi è sotto no. Bisogna però discuterne con la comunità, non solo accademica, vorrei ripartire da un coinvolgimento della società che coinvolga tutti: politica, magistratura, cittadinanza e non lasciarlo solo all’accademia”.

Sempre nel programma è stato citato un report della rivista Oxford Accademic (tra gli autori l’economista Mario Pianta) sull’emigrazione dei ricercatori italiani. Qui si scopre come una delle ragioni per cui scappano è che “considerano il reclutamento nazionale nell’università non trasparente”.

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