Per monitorare l’andamento scolastico degli alunni e sviluppare un dialogo più diretto tra genitori e insegnanti, il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha annunciato che entro un anno la stragrande maggioranza delle famiglie italiane potrà vedere online la pagella scolastica dei propri ragazzi. Non solo. Ai genitori che lo desiderino, la scuola potrà mandare un sms per segnalare l’assenza del figlio.
Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini plaude all’iniziativa: «Le scuole hanno il dovere di comunicare alle famiglie l’andamento scolastico dei loro figli, oltreché negli incontri scuola-famiglia, anche attraverso un contatto quotidiano affidato sempre più spesso alle nuove tecnologie. In molte scuole italiane le pagelle, le assenze, il profitto scolastico, la valutazione del comportamento degli alunni vengono comunicate ai genitori via sms o via e-mail. Si tratta di esperienze fruttuose che avvicinano la scuola alla famiglia e che, proprio per i risultati eccellenti ottenuti, insieme al ministro Brunetta abbiamo intenzione di estendere a tutte le scuole italiane».
Agli studenti l’idea del messaggino sulle assenze sembra proprio non andare giù, come conferma il leader della Rete degli Studenti Luca De Zolt: «Mi pare un’altra ‘uscita’ demagogica. Non mi sembra la principale preoccupazione delle scuole, che non hanno neppure i soldi per pagare le supplenze brevi, quella di comunicare via sms con le famiglie. E dove li trovano i soldi per mandare i messaggini?». Secondo la Rete, inoltre, «sbaglia chi pensa che così si possa in qualche modo affrontare la questione della dispersione scolastica, purtroppo in aumento. Se c’è tanta dispersione forse è perché le stesse famiglie non sono davvero interessate a mandare i figli a scuola e dunque il problema non si risolve certo con un sms. Altri sono gli strumenti che dovrebbero essere messi in campo per arginare questo preoccupante fenomeno».
Anche il Coordinamento Genitori Democratici accoglie con perplessità l’annuncio, come sottolinea la presidente Angela Nava: «Non siamo ostili alle nuove tecnologie, tuttavia ci chiediamo di chi sarà la responsabilità di inviare gli sms? Chi sopporterà i costi? Finora le comunicazioni sono state perlopiù in forma scritta. Si può anche cambiare, ma la scuola deve deciderlo assieme ai genitori».
Manuel Massimo