Bocconi, ricerca sulla cross generation

mappamondo.jpgNon chiamateli “immigrati”, “stranieri” o “extracomunitari”: loro si considerano piuttosto “cittadini del mondo”. Solo il 15% si sente “italiano” o “nuovo italiano”. Si tratta dei figli, nati in Italia, di genitori immigrati, oggetto di una ricerca congiunta dell’Università Bocconi e di Etnica sui ragazzi della cosiddetta cross generation.
Alla fine del 2007 i minori stranieri in Italia erano 767mila, 63 mila dei quali nati due anni fa.
cittadinomondo.gifLa ricerca evidenzia che le definizioni nelle quali più si riconoscono questi ragazzi, nati in Italia da genitori stranieri, ma anche ricongiunti, sono «cittadini del mondo» (35%), «stranieri in Italia» (24%), «Italiani / nuovi italiani» (15%), ma non «extracomunitari / stranieri / immigrati» (2%). Al converso, «clandestini» (44,9%), «diversi» (43,9%) ed «extracomunitari» (39,6%) sono le caratterizzazioni che piacciono di meno.
Sette giovani su dieci consumano ogni giorno prodotti alimentari italiani, mentre sulla tavola di un 43,7% compaiono quotidianamente quelli legati alla propria tradizione. Anche i luoghi di acquisto degli alimentari (principalmente supermercati e centri commerciali) evidenziano analogie con i giovani italiani, una caratterizzazione ancora più marcata nel caso dell’abbigliamento: il 76% dei giovani della cross generation veste regolarmente all’italiana, mentre solo il 17,2% dichiara di portare quotidianamente vestiario etnico.

Manuel Massimo

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