Italiani, popolo di Facebook

l popolo di Facebook abita un vero e proprio stato virtuale con 400 milioni di abitanti- utenti, secondo per popolazione, solo alla Cina e all’India. Gli Italiani, brava gente, sono sempre più presenti nel social network per antonomasia.

Il popolo di Facebook abita un vero e proprio stato virtuale con 400 milioni di abitanti- utenti, secondo per popolazione, solo alla Cina e all’India.
A differenza delle reali nazioni di appartenenza, i cittadini dei social network hanno (teoricamente) più di 13 anni, risiedono in tutto il mondo, hanno culture, lingue e costumi diversi tra loro, non sono suddivisi per censo, caste o posizioni sociali e lavorative, esercitano i propri diritti attraverso un computer, un mouse e una tastiera e hanno un unico scopo: comunicare e condividere informazioni.
Partecipazione a questo stato “sovranazionale”. secondo l’ultima rilevazione dell’Eurispes, in ampia portata anche gli Italiani.
Sono il 44,2% dai 18 anni in su. Un dato che segna una crescita del 13,5% rispetto al 2009 (30,7%). Ma la popolarità della creazione di Zuckerberg (il creatore dei Facebook). ha scavalcato anche i confini del virtuale, consacrando il social network come “fenomeno del millennio”.
Se nel 2009, il 31,2% degli intervistati italiani dichiarava di non sapere che cosa fosse, nel 2010 la percentuale si è abbassata vertiginosamente, arrivando a toccare appena l’1,1%.
Facebook, in sostanza, anche all’interno dei nostri confini nazionali, conferma la sua dimensione di fenomeno globale che riesce a coinvolge le persone in maniera trasversale
Un tempo erano i forum a catalizzare l’attenzione dei navigatori, poi venne il tempo delle chat, generaliste e divise in stanze, nelle quali prevaleva un senso di anonimato assoluto e di personalità sdoppiate all’occorrenza ed, oggi, soppiantate dai siti dedicati alla ricerca dell’amico perfetto o del partner dei sogni.
Ma i social network, successivi in ordine di tempo, si collocano ad un livello superiore e con un indice di popolarità, un ruolo multi generazionale e un’accezione tendenzialmente positiva, che né i forum, tantomeno le chat hanno mai generato in passato.
La rivoluzione dei social network, tuttora in atto, risulta per molti aspetti “totalitaria” dal momento che coinvolge non solo i siti di riferimento, ma contribuisce ad estendere la sua azione su realtà finora considerate prevalentemente “verticali”.
Per leggere il rapporto  in versione integrale, si può consultare il sito

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