Istruzione tecnica, collegi dei docenti prima di Capodanno per l’ok alla riforma. La Cgil: “Una forzatura”

Molte scuole hanno richiamato i prof in vacanza per poter svolgere le riunioni necessarie per deliberare l’adesione alla riforma che però non è ancora stata approvata in Parlamento.

Va avanti con celerità, per qualcuno anche troppa, l’attuazione della riforma dell’istruzione tecnico-professionale. Entro il 30 dicembre di quest’anno, infatti, le scuole interessate devono far deliberare in merito i propri organi collegiali – anche con riunioni on line – e registrarsi su una piattaforma dedicata; l’adesione varrà per le iscrizioni alla classe prima dell’anno scolastico 2024/25.

Una velocità che però per la Flc Cgil è di fatto una forzatura anche perché la riforma non ha ricevuto ancora l’ok dal Parlamento. “Non è stata offerta nessuna possibilità di comunicazione tra docenti e famiglie e, nella fase della decisione delle scuole, manca il dibattito tra gli stessi insegnanti – In questi giorni tra le festività di Natale e Capodanno, in un momento di sospensione delle attività didattiche, assistiamo addirittura a convocazioni straordinarie dei collegi dei docenti, al di fuori del Piano annuale delle attività e in modalità online per accelerare i tempi di approvazione dell’adesione delle scuole al progetto ministeriale”. Con la fine dello stato di emergenza il 31 marzo 2022,  infatti, le riunioni degli organi collegiali devono tenersi in presenza e la possibilità dello svolgimento da remoto può essere valutata in casi eccezionali definiti in un regolamento adottato dalla scuola solo in caso di problematiche connesse alla sicurezza del personale.

“Il contratto collettivo nazionale di lavoro Istruzione e Ricerca, recentemente sottoscritto – ricorda la Flc Cgil – ha stabilito che la modalità on line in ogni caso non potrà essere utilizzata per le riunioni a carattere deliberativo. Siamo di fronte a forzature finalizzate all’introduzione frettolosa di percorsi sminuiti in quantità e qualità, orientati all’addestramento e all’impoverimento culturale. La sperimentazione quadriennale riduce il tempo scuola di ragazze e ragazzi che maggiormente hanno necessità di studio e approfondimento, le deliberazioni collegiali online riducono il tempo del dibattito e della democrazia interna agli istituti scolastici. Queste forzature sono inammissibili. Vigileremo, caso per caso, per verificare la regolarità e l’ammissibilità delle convocazioni”.

Intanto nei giorni scorsi la Commissione Cultura del Senato ha concluso l’esame del provvedimento che dovrà superare il passaggio in Aula ma i lavori riprenderanno solamente il prossimo 9 gennaio. Nel calendario ufficiale l’esame del disegno di legge sulla riforma non risulta ancora all’ordine del giorno ed è quindi possibile che l’aula lo prenda in carico verso la metà del mese, poi il provvedimento dovrà andare alla Camera dei deputati. Di questo passo è possibile che l’effettiva pubblicazione nella Gazzetta ufficiale e l’entrata in vigore delle disposizioni slitti alla fine di gennaio.

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