Invita studentessa ad un aperitivo in cambio di un voto più alto all’esame: professore universitario nella bufera

Denuncia delle attiviste dell’Università di Bologna che hanno tappezzato di manifesti le strade della zona universitaria: nel mirino un docente dell’Alma Mater accusato anche da altre due ragazze.

Un invito ad un aperitivo in cambio di un voto più in alto all’esame: è quello che avrebbe avanzato un docente dell’Università di Bologna secondo le denuncia delle attiviste di “Malaconsilia”, lo sportello autogestito del collettivo universitario transfemminista “La Mala educacion”, che questa mattina hanno tappezzato di manifesti la zona universitaria della città emiliana pubblicando così lo “sfogo” di alcune studentesse.

Nel mirino dei manifesti un professore dell’Alma Mater accusato di aver molestato in tutto tre ragazze attraverso atteggiamenti ambigui a lezione e avances in sede d’esame. Secondo quanto raccontato dalle studentesse il docente in aula si sarebbe permesso contatti fisici (ha accarezzato il braccio nudo di una studentessa), avrebbe guardato con insistenza durante la spiegazione e, al termine delle lezioni, si sarebbe fermato a parlare in modo “anomalo e invadente” con alcune studentesse. All’esame, invece, il prof si sarebbe spinto anche oltre invitando una studentessa per un aperitivo in cambio di un voto più alto.

In una lettera pubblicata da Mala Educacion si dà spazio anche ad un altro episodio che riguarda una studentessa che racconta il rapporto con il docente nel giorno di un esame: “Mi chiama per nome, mi alzo pensando fosse arrivato il mio turno di sostenere l’esame e mi incammino per raggiungerlo. Mi dice di stare tranquilla perché non avrei svolto la prova. Sistema una sedia e uno sgabello vicini, lui siede davanti al computer e mi chiede di aiutarlo a inserire i voti degli studenti. Mentre mi siedo, mi sussurra all’orecchio che ha un piacevole ricordo di me alle lezioni. Ha un fare languido mentre appoggia sulle mie cosce il quaderno coi voti. Mi incalza, poi, dicendo che non ci sarebbe stato nulla di male se, dopo l’esame e indipendentemente dal suo esito, fossimo andati a prendere un aperitivo insieme”.

“I casi che arrivano allo sportello del collettivo non sono episodi isolati, ma sono solo la minima parte di una violenza sistemica- spiegano le attiviste– vorremmo che l’Università si interrogasse molto di più su questo e riconoscesse le dinamiche di violenza patriarcale da cui non è immune, in quanto luogo di potere all’interno della nostra società”.

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