Il Politecnico di Milano è la migliore università italiana. Bologna e La Sapienza sul podio nella classifica Qs

Pubblicata la classifica del Qs World University Rankings: ci sono 41 ateni italiani che entrano in graduatoria. Solo Milano-Bicocca ha guadagnato posizioni, tutti gli altri in (lieve) discesa. Al MIT il primato mondiale.

Il Politecnico di Milano è la prima della lista per il settimo anno consecutivo ma in discesa rispetto allo scorso anno così come l’Alma Mater di Bologna. L’unica a far registrare un consistente balzo in avanti è la Bicocca di Milano che è riuscita a scalare ben 71 posizioni mentre è solo La Sapienza di Roma a mantenere invariata la sua posizione. Ci sono 41 università italiane nella classifica sui migliori atenei al mondo del Qs World University Rankings. La prima, il Politecnico di Miliano, si è classificata al 142esimo posto: rispetto allo scorso anno ha perso 5 posizioni restando però l’ateneo del nostro paese con il miglior piazzamento. Un bilancio assolutamente in chiaroscuro. (Clicca qui per leggere la classifica completa delle università italiane)

I dati che emergono dalla classifica vedono le università italiane in buona salute ma faticano a competere in alcuni indicatori, specialmente quelli che valutano il livello di internazionalizzazione e per la proporzione tra docenti e studenti. Per quanto riguarda gli altri piazzamenti l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna è il secondo ateneo italico ad essere presente nella classifica del QS piazzandosi al 166esimo posto (sei punti in classifica in meno rispetto al 2020) mentre il risultato per La Sapienza – Università di Roma rimane invariato (171).

L’edizione di quest’anno include 41 università italiane, cinque in più rispetto alla precedente. Tredici università hanno mantenuto la stessa posizione, tredici sono scese in classifica e dieci
sono salite. L’Università degli Studi di Milano-Bicocca è l’ateneo italiano che registra la maggior crescita: lo scorso anno era classificato nella fascia 521-530 mentre ora occupa il 450esimo posto. Ottiene inoltre il miglior risultato italiano (95°) nel criterio “Citations per Faculty” che misura l’impatto della ricerca prodotta. Il secondo miglior risultato in questo indicatore lo ottiene l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia che si piazza al 191esimo posto.

L’Università Vita-Salute San Raffaele si distingue nel criterio “Faculty Student ratio” che misura la proporzione tra docenti e studenti, posizionandosi al 36esimo posto al mondo. Le università italiane non sono competitive in questo indicatore, che le penalizza in questa classifica. Il secondo miglior risultato in questo aspetto è ottenuto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore (393°). L’Università di Bologna e La Sapienza sono le università italiane più stimate dalla comunità accademica internazionale, classificandosi rispettivamente al 71° e al 74° posto, seguite dal Politecnico di Milano al 101°.

Quest’ultimo ottiene il miglior risultato nazionale (67°) nel criterio “Employer Reputation” che misura l’opinione dei datori di lavoro su quali università producono i laureati più preparati
per il mondo del lavoro. Segue il Politecnico di Torino, che si posiziona al 174° posto e dall’Università di Bologna al 199°. Polimi è anche l’università italiana con la proporzione più alta
di studenti internazionali e si classifica 262° in questo indicatore.

“Le migliori università italiane, nonostante la loro indiscussa eccellenza, faticano a competere globalmente in alcuni indicatori, specialmente quelli che valutano il livello di internazionalizzazione del corpo docente e discente – dice Ben Sowter, Direttore del Dipartimento di Ricerca di QS – e per la proporzione tra docenti e studenti. Quest’anno, si aggiunge anche una performance sottotono nell’indicatore che misura la popolarità tra la comunità accademica e dei datori di lavoro internazionali, con alcune positive eccezioni. Alla luce di un mondo profondamente segnato dall’emergenza sanitaria, il risultato complessivo dell’Italia in questa classifica è soddisfacente”.

A livello mondiale, il Massachusetts Institute of Technology (MIT) celebra un decennio ininterrotto senza precedenti come migliore università del mondo. Le prime cinque Università subiscono la riconfigurazione più significativa da mezzo decennio: l’Università di Harvard (5°) esce dalle prime tre – il suo rango più basso di sempre – per essere sostituita dall’Università di Oxford (2°, in aumento dal 5°) e l’Università di Cambridge (3°condiviso con la Stanford University).   

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