“Senza il green pass non si potrà accedere a scuola. Il personale sprovvisto verrà sospeso”, erano state le parole del ministro Patrizio Bianchi all’indomani del rientro in classe. Eppure c’è chi, senza la certificazione verde, è riuscito a smentire il ministro, scavalcare la preside ed entrare in aula: tutto con il benestare delle forze dell’ordine.
Il fatto è accaduto a Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) quando una docente, non vaccinata ma munita di tampone negativo nelle 48 ore precedenti, si è presentata a scuola senza la certificazione verde. Così la preside dell’istituto Mattei, Rita Montesissa, non ha potuto far altro che seguire le disposizioni ministeriali e intimare alla prof di tornare a casa.
“Non voglio vaccinarmi, è una mia scelta legittima e consapevole, quindi, proprio per evitare problemi, mi sono sottoposta a un tampone molecolare con esito negativo nelle 48 ore precedenti. Non avendo però ricevuto in tempo il codice del green pass temporaneo, mi sono presentata in aula solo con il referto del test firmato dal medico”.
Secondo la preside, non era sufficiente. “Anche altri operatori del Mattei, non intenzionati a vaccinarsi, si trovano nella mia stessa situazione”, ha affermato la docente. “Non è successo nulla di grave, la situazione si è stemperata subito”, ha dichiarato la preside dell’istituto. Con l’intervento dei carabinieri la docente ha ricevuto l’ok delle forze dell’ordine per entrare in classe.
Sono quasi duecentomila i docenti e personale Ata non ancora vaccianti. E intanto i sindacati SISA e Anief minacciano profeteste, chiedendo al Governo maggiore attenzione e una riscrittura complessiva delle regole con cui il settore è gestito. Lo sciopero non è direttamente contro il Certificato Verde, ma tira in ballo la certificazione stessa come emblema di un atteggiamento irresponsabile delle istituzioni nei confronti del mondo della scuola.
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