Durante il IV Forum per il Diritto allo Studio Universitario dell’ANDISU a Pavia, il Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Davide Faraone, ha dichiarato che entro 2 settimane verrà convocato il tavolo su cui ripartirà la discussione sul decreto attuativo sui Livelli Essenziali delle Prestazioni.
Gli studenti, dal loro canto, non ci stanno. “La convocazione del tavolo, in questo momento, appare alquanto insensata e non incontra le attuali priorità degli studenti. La modifica dell’art.117 del Titolo V della Costituzione, attraverso l’articolo 30 del cosiddetto “DDL Boschi”, infatti, potrebbe togliere a breve la competenza esclusiva sul diritto allo studio alle regioni” – commenta in una nota al Corriere dell’Università Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale UdU.
“Questo vorrebbe dire che i LEP verrebbero definiti e per gran parte gestiti a livello statale, costringendo ad una revisione totale tutta la legislazione sul diritto allo studio. Il prosieguo parallelo del processo di riforma costituzionale e di riapertura di una discussione sui LEP, basata su uno scenario istituzionale destinato a mutare, non ha molto senso e pare un semplice paliativo per nascondere le vere mancanze del sistema. Prima tra tutte quella dei finanziamenti, in quanto pensare di intervenire sui LEP nell’attuale situazione di sotto finanziamento può avere un solo effetto: il loro restringimento, cosa inaccettabile per tutti gli studenti universitari”.
“Con il diritto allo studio non si scherza. Non si può pensare di convocare un tavolo di finta contrattazione, che rischia di produrre un lavoro che finirebbe in un cassetto, quando abbiamo delle criticità impellenti quali quella del nuovo ISEE. Non è accettabile che uno studente, con la variazione di un indicatore, si possa trovare, da un giorno all’altro, senza la borsa di studio, pagando anche tasse universitarie più alte, senza che il governo muova un dito. In uno scenario di diseguaglianze già disastroso come quello attuale – conclude Scuccimarra – , non possiamo permetterci un ulteriore smantellamento del diritto allo studio. Chiediamo, quindi che venga convocato un tavolo su questo tema per trovare una soluzione rapida ai problemi provocati dal Nuovo ISEE”.
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