Gli italiani? Sempre più diplomati e laureati. In dieci anni dimezzato il numero degli analfabeti

Secondo il Censimento permanente della popolazione 2021 dell’Istat diminuisce il numero di persone del nostro Paese che non hanno completato nessun ciclo di istruzione (dall’1,1% allo 0,5%). Aumenta invece la quota di chi ottiene un diploma (+5%), una laurea (3,8%) e un dottorato di ricerca (+0,2%).

Gli italiani si diplomano e si laureano di più rispetto a quanto accadeva dieci anni fa: è quanto emerge dal “Censimento permanente della popolazione 2021” dell’Istat. Inoltre, dal 20211 in poi le persone che sanno leggere e scrivere ma non hanno concluso un corso regolare di studi e quelle con la licenza di scuola elementare e di scuola media sono diminuite sistematicamente.

I dati dell’Istat

Nella ricerca si evince che la quota più significativa di popolazione, pari al 36,3%, è in possesso del diploma (oltre 5 punti percentuali in più rispetto al 2011). Tra il 2011 e il 2021 si dimezzano gli analfabeti (dall’1,1% allo 0,5%), diminuiscono le persone che non hanno proseguito gli studi dopo il primo ciclo della scuola primaria e aumentano laureati (dall’11,2% al 15%) e dottori di ricerca (dallo 0,3% allo 0,5%).

Lazio capitale di laureati e dottori di ricerca

A livello territoriale i laureati sono il 17,2% al Centro, il 15,3% al Nord-ovest, il 14,9% al Nord-est, il 13,8% nel Meridione e il 13% nelle Isole. Le quote più elevate di titoli di studio bassi si rilevano invece al Sud. Con il 19,1% il Lazio è la regione con l’incidenza più elevata di laureati e di dottori di ricerca (0,8%) a cui si contrappone la Puglia (12,9% e 0,3%), al pari di Valle D’Aosta, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia.

Milano e Bologna le città più attrattive

I Comuni più grandi, quelli con più di 250mila residenti, continuano ad essere un polo di attrazione per i più istruiti: la quota di laureati registra un picco (29,1%) a Milano e Bologna, che dal 2011 guadagnano 6 punti percentuali. Più contenute, ma sempre sopra la media nazionale del 15%, le incidenze di laureati a Palermo, Napoli e Catania, che in dieci anni crescono tra i 2,5 e i 3,2 punti percentuali.

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