Giovani sul filo del rasoio

Affitti alle stelle, tasse universitarie sempre più alte, caro libri e il quadro dell’universitario tipo è bello che fatto. Si sta lentamente tornando indietro a quando la cultura era d’elite e solo i figli dei grandi imprenditori potevano permettersi la tanto acclamata istruzione.

Affitti alle stelle, tasse universitarie sempre più alte, caro libri e il quadro dell’universitario tipo è bello che fatto. Si sta lentamente tornando indietro a quando la cultura era d’elite e solo i figli dei grandi imprenditori potevano permettersi la tanto acclamata istruzione.
8 giovani su 10 dichiarano d’essere fortemente preoccupati per il costo della vita. E’ quanto emerge da uno studio promosso da Ottica Avanzi con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) condotto su circa 1200 studenti tra i 19 ai 26 anni attraverso un monitoraggio sui principali social network.

Rassegnazione, abbattimento e insicurezza la fanno da padroni. Circa il 54% di questi giovani cerca di mantenersi con lavoretti part time, il 44% dichiara di vedere solo mancanza di stabilità nel futuro. Solo un 7% dice d’aver fiducia nelle istituzioni. E non c’è da domandarsi perché dal momento che è proprio questa fascia di popolazione a subire le peggiori conseguenze.

Abbiamo chiesto ad alcuni dei nostri lettori quali sono le maggiori preoccupazioni che avvertono attualmente. La più grande risiede nell’essere sempre visti come ragazzini e mai come professionisti. “Pur avendo una laurea vengo trattato economicamente e professionalmente come un ignorante in materia mentre ho tutti i titoli e tutta la voglia di questo mondo di apprendere. Però serve sempre un giovane di poche pretese disposto a lavorare anche 10 ore al giorno. Sono sottopagato e non ho più tempo per me stesso e ad ogni modo non posso emanciparmi dalla vita familiare” ci ha raccontato Luigi, 27enne della provincia di Pescara.

Sono stufa di chiedere i soldi ai miei – ci ha confessato Ilaria – sono prossima alla laurea e ho sempre cercato di mantenermi almeno per quelle che sono le uscite serali. Ma i libri, le tasse e le dispense e appunti vari costano e quindi finisco sempre col correre da mamma. A 25 anni è umiliante sapere che le aziende parlano tanto di giovani e poi tengono sempre dentro over 60”.

Quasi la totalità delle persone intercettate sul nostro social ci ha confermato un dato: i giovani oggi si sentono come non in diritto di percepire uno stipendio dignitoso e si avviano verso il lavoro sempre consapevoli che il “capo” troverà un sotterfugio per pagarli poco o nulla.

Martina Gaudino

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