Genova, concorsi truccati: “Prima trovare il vincitore, poi i bandi”

Nelle oltre duecento pagine che la Procura ha inviato al gip emergono mercanteggiamenti di ruoli e concorsi per sette bandi

“Questi bandi qua sono nati male, finiranno peggio…perché non si possono prima fare i bandi e poi cercare i vincitori, bisogna fare il contrario”. Lo afferma Pasquale Costanzo, professore emerito di Diritto Costituzionale, al telefono con Lara Trucco, prorettrice appena dimissionaria, docente della stessa materia. L’intercettazione fa parte dell’inchiesta che coinvolge oltre 20 tra docenti, partita da un’indagine della Guardia di finanza era partita dopo che il Tar, alla fine del 2020 aveva annullato, su ricorso di una candidata esclusa, un concorso da ricercatore in diritto tributario che era stato vinto dal figlio dei uno dei docenti oggi indagati e aveva trasmesso come da prassi le carte alla Procura.

Il pm Francesco Cardona Albini, lette le intercettazioni, gli sms, le mail fra i docenti sotto inchiesta, è convinto che si sia davvero passato il segno. Da qui la richiesta di sei misure interdittive e addirittura degli arresti domiciliari per Trucco e Costanzo. Nelle oltre duecento pagine che la Procura ha inviato al gip, nate dalla denuncia della tributarista Caterina Corrado Oliva, emergono mercanteggiamenti di ruoli e concorsi per sette bandi. Per dirla ancora una volta con il prof Costanzo, che si rivolge a Daniele Granara in merito alla scelta della cattedra in Diritto costituzionale o Diritto pubblico comparato per il noto avvocato amministrativista, “è solo una tua preferenza soggettiva… se vuoi il bigné… o la torta… o il cannolo”.

Bandi “su misura”

Spesso e volentieri però non si tratta di dolciumi ma di persone, del loro presente e futuro accademico. Proprio l’autrice dell’esposto, Caterina Corrado Oliva, che concorre con il figlio del professor Costanzo e con un altro candidato per un assegno di ricerca in Diritto Tributario, è la destinataria di una mail del docente emerito.

In cui, con parole eleganti, Costanzo le propone di accettare una cattedra a Imperia pur di ritirarsi dalla corsa a Genova. Un “gentlemen agreement” che Costanzo nella mail spiega così: “Si chiederà perché mi prenda a cuore la questione, laddove però l’intendimento è abbastanza scoperto: che è. oltre a quello di un collega di Victor (Uckmar, deceduto, nel cui noto studio lavora la Oliva, ndr) e di un docente dell’Università di Genova, quello di un padre che ha la ventura di un figlio innamorato della materia dal momento della laurea in poi”.

I messaggi alla ministra Cartabia

Il bando, al di là delle possibili azioni di Oliva, sarà vinto da Luca Costanzo. Anche per una vicenda che per gli inquirenti non si può assolutamente ignorare, e che non può essere considerato come una questione del tutto privata: la “relazione sentimentale tra Pasquale Costanzo e Lara Trucco” la quale, ricordano ancora gli inquirenti, “aveva ricoperto l’incarico di presidente della commissione giudicatrice del concorso al quale aveva partecipato il dott. Luca Costanzo, ed il prof Pasquale Costanzo, padre del candidato vincitore”.

Emergono infine i contatti e la speranza di Lara Trucco di andare a lavorare con la ministra della Giustizia Marta Cartabia. Perché un altro aspetto che esce con forza dagli atti dell’indagine genovese sono i rapporti a tutto campo fra docenti e baroni italiani, a qualsiasi altitudine e latitudine. E allora Lara Trucco, sempre intercettata, racconta a Costanzo di aver parlato con Sandro Staiano, presidente dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti. Ma alla affermazione di quest’ultimo “allora, mi chiami per dirmi che sei a Roma per quella cosa, vero? La Cartabia non ti ha chiamata?”, la stessa Trucco chiarisce che “guarda Sandro, vedi tu, io con la Cartabia non l’ho mai vista… mai più sentita”.

Poi la prorettrice racconta a Costanzo di aver mandato un messaggio alla ministra: “Cara Prof, so che… immagino che sia un incarico molto duro, comunque le rinnovo la mia disponibilità, se ci fosse bisogno…”. E a Costanzo spiega: “Dopodiché so già che non mi risponderà, però per lo meno me la gioco tutta”.

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