Firmato il contratto per la scuola: gli aumenti per i docenti salgono a 124 euro

Fumata bianca per il Ccnl Istruzione-Ricerca 2019-21: incrementi complessivi medi di 96,72 per il personale Ata e di 197,50 per i direttori amministrativi

Dopo giornate di trattative serrate l’Aran e le organizzazioni sindacali (tranne la Uil che non ha firmato) hanno raggiunto l’accordo sul Ccnl 2019-2021 che riguarda complessivamente 1.232.248 dipendenti, di cui 1.154.993 appartenenti ai settori scuola e Afam (inclusi gli 850mila insegnanti), e 77.255 lavoratori dei settori università ed enti di ricerca. Il contratto appena completa la sequenza contrattuale per i settori Istruzione e ricerca avviata con l’accordo economico sottoscritto nel dicembre 2022.

Gli aumenti

Grazie alle risorse allocate dal governo e finalizzate dall’Aran, il contratto prevede aumenti salariali medi mensili di 124,40 euro per i docenti, 96,72 per il personale Ata e di 197,50 per i direttori amministrativi (Dsga). Anche per gli altri settori, sono stati implementati aumenti significativi. Un’altra novità di rilievo, estesa a tutti i settori, è l’introduzione e la regolamentazione del lavoro agile anche per questo comparto.

Durante le trattative sono state riviste le disposizioni relative al personale scolastico, al personale amministrativo delle università e delle accademie e conservatori, mentre per il personale degli enti di ricerca è previsto un accordo integrativo In particolare, per gli enti di ricerca, l’accordo prevede una successiva trattativa per la definizione dell’ordinamento professionale e per risolvere la questione delle risorse aggiuntive per gli enti di ricerca non vigilati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur).

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