Covid, stop a quarantene da contatto dopo il 31 marzo. In arrivo decreto Draghi

Dalla prossima settimana un decreto per allentare ulteriormente le disposizioni sul green pass. Basterà quello base sui mezzi pubblici

“Con la fine dello stato di emergenza il 31 marzo, le scuole resteranno sempre aperte per tutti: saranno infatti eliminate le quarantene da contatto”, ha spiegato nei giorni scorsi il premier Draghi. Negli ultimi interventi pubblici l’inquilino di palazzo Chigi ha affermato che si metterà fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all’aperto – tra cui fiere, sport, feste e spettacoli. La prossima settimana il governo varerà un decreto, quello delle riaperture, che darà il via all’allentamento delle misure.

Via green pass rafforzato entro il 31 marzo

Risolviamo una contraddizione”, spiega a La Repubblica il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Oggi ci sono turisti stranieri che arrivano in Italia grazie al test ma poi non si possono spostare nel nostro Paese con i mezzi pubblici, l’unica cosa che possono fare è noleggiare un’auto o prendere il taxi”. Si avvicina la fine dello stato di emergenza, che non sarà prorogato alla scadenza. Con la sua cessazione, questi poteri straordinari verranno meno e, a partire da aprile, la vita delle persone dovrebbe gradualmente tornare a somigliare a quella che si conduceva prima della pandemia, a meno che la situazione epidemiologica non peggiori.

In base a quanto ha anticipato il presidente del Consiglio, nei prossimi mesi gli studenti non dovranno più indossare le Ffp2. Più in generale, però, “cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto”. Da aprile verrà tolto anche il sistema delle zone colorate che si basava su tre indicatori: la percentuale di posti letto occupati in terapia intensiva, quella relativa ai letti disponibili nei reparti ordinari e l’incidenza settimanale (nuovi casi di positività al Covid-19) ogni 100mila abitanti.

Poteri straordinari e Commissario

Con la cessazione dello stato d’emergenza verranno meno i poteri straordinari del governo e della protezione civile, come la possibilità di operare in deroga alle leggi vigenti per motivi sanitari. Resta da gestire il lavoro da remoto. Servono accordi individuali tra azienda e lavoratore. Unica eccezione è la Pubblica amministrazione dove esistono già accordi individuali per normare il lavoro da remoto.

Resta in dubbio la posizione del Generale Francesco Paolo Figliuolo, Commissario per l’emergenza. L’articolo 122 comma 4 del decreto legge 18/2020 stabilisce che “il Commissario opera fino alla scadenza dello stato di emergenza. Del conferimento dell’incarico è data immediata comunicazione al Parlamento e notizia nella Gazzetta Ufficiale”.  Per decidere un’eventuale proroga del ruolo del generale Figliuolo servirà quindi una nuova norma.

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