Covid: il governo blinda il Natale. Conte: "Scuola riaprirà il 7 ma azioni decise a livello provinciale"

Covid: il governo blinda il Natale. Conte: “Scuola riaprirà il 7 ma azioni decise a livello provinciale”

Conte in conferenza stampa ha illustrato il nuovo Dpcm. “In un sistema libero e democratico non possiamo entrare nelle case dei cittadini con stringenti limitazioni ma solo una forte raccomandazione: non ricevere a casa persone non conviventi, soprattutto in queste occasioni” del Natale e Capodanno. “La cautela è essenziale per proteggere i nostri cari, in particolare i più anziani”.

Scuola

La scuola è un altro nodo che il Governo dovrà sciogliere. “Crediamo di aver garantito tutte le condizioni di sicurezza nelle scuole. Ma quello che preoccupa è ciò che ruota intorno. Si creano assembramenti e dobbiamo evitarlo: abbiamo introdotto in questo nuovo dpcm degli strumenti a livello territoriale, anche provinciale, con dei tavoli presso le prefetture in cui sederanno tutte le autorità”, ha affermato il premier. Sindaci, dirigenti scolastici, delegati delle regioni, molte le figure chiamate a dover decidere piani di gestione delle riaperture. “Dobbiamo creare delle formule che permettano ingressi scaglionati, coordinandosi con il comparto dei trasporti, in modo da poter tornare il 7 gennaio, anche per le scuole secondarie di secondo grado, con la scuola in presenza. Lavoreremo nei prossimi giorni con tutti gli enti locali per poter riportare i nostri ragazzi a scuola”.

MES

“Il 9 dicembre non si deciderà se attivare o meno il MES, ma spiegherò al parlamento quali passaggi effettueremo nei consigli europei dei giorni successivi. Quindi si voteranno delle risoluzioni sulle mie comunicazioni”. “Siamo stati promotori di un concetto di debito europeo che fino a qualche mese fa era impensabile”. “Lunedì approveremo il Receovry e la struttura di gestione. Non approveremo le singole voci ma la struttura di governance e su cui costruiremo la struttura che sia la più efficiente per la piena funzionalità dello strumento”.

Recovery fund e rimpasto di Governo

“Credo che sia opportuno che questo Governo sta ottenendo dei risultati, che con tutte le cautele del caso, sta portando a casa dei risultati. Stiamo lavorando sul recovery fund e lavorando a riforme fondamentali che hanno un’importante valore costituzionale. Dobbiamo essere coraggiosi, ci confronteremo con i leader di maggioranza, anche sulla legge elettorale”. “Non ci sarà un rimpasto e sono stati gli stessi partiti a dichiarare che non lo vogliono. Un confronto politico che rilanci l’azione di Governo si”.

E’ “incomprensibile” lo stupore delle Regioni per le norme inserite nel decreto legge e nel Dpcm. E’ quanto avrebbe detto il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, secondo quanto si apprende, nel corso della Stato-Regioni. “Le norme inserite nel decreto legge le conoscevate bene e sono state discusse in due riunioni nell’ultima settimana durate complessivamente 7 ore” ha aggiunto il ministro ricordando i due punti centrali delle misure: coprifuoco alle 22 e limitazione alla mobilità tra le regioni. “Fin dalla prima riunione – ha concluso – abbiamo detto con chiarezza che questi due punti erano per noi inamovibili”.

Da quanto appreso dal Governo per le Regioni “non ci sarà alcuna possibilità di uscire dalla fascia gialla di rischio covid fino alla fine delle vacanze natalizie”, afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti parlande dell’emergenza coronavirus. “La riapertura serale dei ristoranti non sarà possibile. Si perde un’occasione per dare un po’ di respiro alle famiglie e di fiato all’economia. Non comprendo che possibilità in più ho di infettarmi a pranzo o a cena, così come a messa alle 22 o alle 24?”. “C’è qualcosa di oscuro nel comportamento del virus e da parte del Governo”, dice Toti. 

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