Corruzione al Miur, Boda: “Scuole amiche ci aiutavano a coprire le spese più urgenti”

Dall’inchiesta tangenti al ministero dell’Istruzione emergono tangenti per 3,2 milioni di euro all’ex capo del Dipartimento risorse umane Giovanna Boda da parte dell’imprenditore Bianchi di Castelbianco attualmente in carcere.

Mandava perfino sua madre agli incontri con l’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco, accusato di averle pagato bonifici, viaggi, regali, carte di credito, case e sfizi per una cifra che si aggira sui 3,2 milioni di euro. La lunga lista emerge dall’interrogatorio dell’ex capo Dipartimento risorse umane e finanziarie del ministero dell’Istruzione, Giovanna Boda, indagata per corruzione insieme all’imprenditore romano. Quest’ultimo, tramite sue società, avrebbe ottenuto l’affidamento di progetti presentati da vari istituti scolastici per una cifra che va oltre i 23 milioni di euro. Questi soldi pubblici le scuole li ricevevano dal ministero sotto forma di finanziamenti a progetti.

“Esistevano delle scuole che avevano contatti più stretti con Bianchi di Castelbianco, ma anche con noi del Ministero, le quali venivano definite scuole amiche, in quanrto ci aiutavano a coprire le spese più urgenti che emergevano”. Un sistema illecito, scoperto grazie alle indagini dei finanzieri del nucleo speciale di Polizia valutaria, che da gennaio del 2018 è andato avanti fino ad aprile del 2021. Convocata lo scorso 6 luglio dal pm Carlo Villani, titolare dell’indagine appena conclusa, la dirigente del Muir ha ammesso molte delle accuse che le vengono contestate dagli inquirenti, chiamando però in causa alcuni dei suoi collaboratori: “Ero disperata, non sapevo come uscire da questa situazione, ma loro piuttosto che farmi desistere, ne alimentavano il protrarsi dicendomi che potevo stare tranquilla. con ciò aderendo alle indicazioni di Bianchi di Castelbianco. Nel frattempo io continuavo ad effettuare spese compulsive senza alcun senso”, si legge nel verbale anticipato alla stampa dal quotidiano La Verità.

La baita da 500mila euro

Non solo piccoli ma anche grandi regali. Come due autisti per le e per la famiglia a stipendio dell’imprenditore, una domestica a proprio servizio per tre anni, una serie di vacanze con un’agenzia legata al Vaticano, un appartamento al centro di Roma per i suoi genitori e una baita in montagna da 500mila euro a Limone Piemonte, in provincia di Cuneo. A proposito di questo lusso la Boda dichiara al pm: “Poco dopo essere uscita dall’ospedale, circa a fine luglio (2021, ndr), Fabio Condoleo (l’autista, ndr) ha contattato mia madre dicendole che Bianchi di Castelbianco voleva incontrarla urgentemente e che si sarebbero dovuti vedere alla Feltrinelli della Galleria Albero Sordi di Roma. Spaventata mia madre si recò all’appuntamento e lui, volendola tranquillizzare, le disse che i lavori di Limone Piemonte erano stati pagati in contanti (circa 80mila euro) e che lei non doveva preoccuparsi di niente”.

La finta inaugurazione

Nello stesso interrogatorio, l’ex dirigente del Miur, che dal 2017 al 2018 è fu chiamata da Maria Elena Boschi a ricoprire il ruolo di capo Dipartimento presso il Dipartimento delle pari opporunità, ammette di aver usufruito di viaggi organizzati dalla Scuola Nuova Travel e pagati dall’imprenditore. “Si tratta di un’agenzia di viaggi particolare, che lavora con il Vaticano, e che mi è stata presentata dal movimento studenti cattolici. Un’agenzia specializzata nei viaggi nazionali e internazionali delle scuole (…). Ho effettuato diversi viaggi privati da loro organizzati, dei quali ricordo di aver pagato una parte in contanti e tramite bonifici, mentre una buona parte sono stati pagati da Bianchi di Castelbianco”. In alcune mail scambiate con l’addetta dell’agenzia, la Boda scrive: “Mettili su inaugurazione”, probabilmente per dissimulare l’utilizzo privato di quei viaggi?

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