Congedo mestruale, la proposta di legge dei Verdi Sinistra Italiana per studentesse e lavoratrici

L’idea è quella di due giorni di permesso a studentesse e lavoratrici che non impattino né sulla frequenza né sullo stipendio

Un congedo mestruale scolastico per consentire alle studentesse che soffrono di dismenorrea di rimanere a casa fino a due giorni al mese. Un congedo mestruale lavorativo, sempre di due giorni, per le donne lavoratrici che soffrono di mestruazioni dolorose certificate da un medico. E contraccettivi gratis in farmacia dietro prescrizione. Su queste tre direttrici poggia la proposta di legge presentata dall’alleanza Verdi-Sinistra italiana su iniziativa delle deputate e dei deputati Piccolotti, Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Ghirra, Grimaldi, Mari e Zaratti.

Cosa prevede la proposta di legge

Per usufruire del congedo le studentesse dovranno presentare un certificato medico all’inizio dell’anno scolastico e servirà comunque la giustificazione. L’articolo 2 istituisce il congedo mestruale lavorativo che, previo certificato medico, consentirà alla lavoratrice di usufruire di massimo due giorni al mese, con indennità pari al 100% della retribuzione. I giorni di congedo non possono essere equiparati ad altre cause di assenza dal lavoro, a partire dalla malattia. Il diritto si applica ai contratti di lavoro subordinato o parasubordinato, a tempo pieno o parziale, a tempo indeterminato, determinato ovvero a progetto.

Mentre l’ultimo articolo prevede che i contraccettivi ormonali siano inseriti nei Livelli essenziali di assistenza e che il ministro della Salute adotti apposite linee guida per la loro distribuzione gratuita nelle farmacie, previa prescrizione su ricetta medica.

Il dibattito in Italia

In Italia il dibattito sul congedo mestruale si è riacceso dopo che il Liceo artistico Nervi Severini di Ravenna ha modificato il regolamento d’istituto prevedendo la possibilità di assentarsi da scuola per un massimo di due giorni al mese, in caso di dismenorrea, ossia forti dolori associati al ciclo mestruale, che sono ritenuti “invalidanti”. In assenza di una legge, l’azienda di spedizioni veneta Ormesani ha deciso autonomamente di introdurre il congedo mestruale nel proprio welfare. Da settembre 2022 è garantito, per le loro dipendenti, un giorno al mese di assenza retribuito al 100%, senza la necessità di un’autorizzazione o di un certificato medico. L’idea è arrivata grazie a un’altra azienda, la Traininpink, che ha introdotto per prima in Italia il congedo mestruale per le proprie dipendenti.

Dove è già stato approvato

In Vietnam, Corea del Sud, Taiwan, Cina e Giappone le donne hanno già il diritto di un congedo dal lavoro durante i giorni di ciclo mestruale. Il 16 febbraio 2023 il Parlamento spagnolo ha approvato in via definitiva la ‘Legge organica per la tutela dei diritti sessuali e riproduttivi e la garanzia dell’interruzione volontaria della gravidanza’, che contiene un articolo che introduce il congedo mestruale sovvenzionato dallo Stato, con certificato medico, per chi soffre di mestruazioni dolorose. La Spagna è il primo stato occidentale a dare il via libera al congedo mestruale.

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