Con un cane al lavoro aumenta la produttività

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Se è vero che la compagnia di un cane o un gatto aiuta a tenere bassi i livelli di stress e a rilasciare più in fretta la tensione, è anche vero che nei lavori più snervanti non sarebbe una cattiva idea quella di poter portare il proprio amico a quattro zampe in ufficio, e poco importa se nell’area di lavoro abbondano peli, l’importante è mantenere alto l’umore dei dipendenti.

Proprio per questo sono già molte le aziende che hanno adottato standard in questo senso e permettono di arrivare la mattina a timbrare il cartellino con un amico al guinzaglio o nella gabbietta.

Negli Stati Uniti l’American Pet Product Manufacturers Association (APPMA) ha stimato che un’impresa su cinque favorisce regolamenti aziendali che permettano di ricreare un ambiente confortevole e familiare anche grazie alla presenza dei propri amici cani e gatti.

Così fanno Google, Amazon e Procter&Gamble, sono per citarne alcune, che sono, per altro, anche le aziende al mondo delle quali le classifiche dicono che si lavori meglio e ci si senta più felici e apprezzati.

Ci crediate o no, l’animale amato, nei dintorni della scrivania in ufficio, ha un effetto catalizzatore: una sorta di “pet therapy aziendale”, con il risultato di aumentare la collaborazione tra colleghi e lo spirito di squadra, oltre che far lievitare la produttività del singolo dipendente.

In Europa ci sono alcuni paesi che prevedono per legge la possibilità di portarsi al lavoro l’amico a quattro zampe, ad esempio l’Austria, dove basta munirsi di un patentino che attesti, in sostanza, che il cane o il gatto è in grado di stare in ufficio senza disturbare troppo gli altri dipendenti ed eventualmente gli altri animali.

In Italia a livello legislativo non c’è ancora alcuna normativa e il tema viene delegato al rapporto tra il datore di lavoro e il dipendente, ma sono comunque poche le aziende che hanno capito di poter   trarre profitto da questa presenza aggiuntiva.

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