Commissariamento per l’Anpal, l’agenzia dei navigator. Dovevano abolire la povertà ma sono finiti nella nebbia

Ormai certo l’azzeramento dei vertici dell’Agenzia per le politiche attive del Lavoro. Sostituzione in vista anche per il suo presidente, Domenico Parisi.

Commissariamento in vista per l’Anpal. L’Agenzia delle politiche attive del Lavoro dovrebbe subire l’azzeramento dei suoi vertici grazie a una norma che sarà contenuta nel decreto Sostegni bis che il Governo è sul punto di emanare. Finisce così anche l’avventura a capo dell’Anpal del suo presidente, Domenico Parisi, detto Mimmo, docente universitario negli Stati Uniti e fortemente voluto dal ministro Luigi Di Maio alla guida dell’agenzia che avrebbe dovuto contribuire con il lavoro dei famosi navigator ad “abolire la povertà” con l’entrata in vigore del reddito di cittadinanza e del Jobs Act del primo governo Conte.

Un’avventura, quella di Parisi alla guida dell’Anpal, che non si è di certo contraddistinta per efficienza e risultati raggiunti. Appena un anno fa il presidente Parisi finì nella bufera per i rimborsi con molti zero che il docente made in Usa chiese e ottenne soprattutto per fare la spola tra Roma e gli Stati Uniti dove vive la moglie. Come ricorda oggi il Corriere della Sera nel lungo elenco della spesa Parisi annotò 71 mila euro per viaggi Roma-Mississipi in business class, 55 mila per noleggio auto con autista, 32 mila per l’affitto di un appartamento ai Parioli, 5 mila per spostamenti in Italia e 3 mila per pasti. Euro che si sono andati a sommare al suo stipendio da 160mila euro (anche se lui, come rivela oggi in un’intervista concessa al giornalista Fabrizio Roncone, ne aveva chiesti 240mila).

Di certo però le spese di Parisi hanno superato, e di molto, i suoi risultati: appena insediato alla guida dell’Anpal promise il lancio di una piattaforma (mai attuata) per l’incrocio di domanda e offerta di lavoro da mettere a disposizione dei beneficiari del reddito di cittadinanza. Inoltre, sostenne l’arruolamento dei navigator, che nei piani dovevano essere almeno 6 mila ma poi furono ridotti a meno 3 mila. Complice lo scoppio della pandemia il lavoro dei navigatori è ancora avvolto nella nebbia.

Almeno per quest’anno per loro non cambierà molto: i navigator, la cui proroga dei contratti di collaborazione scade a fine anno, dovrebbero partecipare ai concorsi per 11.600 posti banditi dalle regioni per lavorare a tempo indeterminato nei centri per l’impiego, dove attualmente i navigator operano da collaboratori.

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