“Lo stipendio degli insegnanti è una mortificazione assoluta”. A dirlo, stavolta, è Carlo Verdone, il noto regista e attore romano, laureato in Lettere e da sempre vicino al mondo della scuola e dell’educazione.
In un’intervista per il suo 65 esimo compleanno rilasciata al sito educationduepuntozero.it, al regista romano è stato chiesto se riteneva in linea con altri lavori uno stipendio di 1500 euro per un docente, laureato, specializzato, “masterizzato” e di 2500 per un preside specializzato e con responsabilità diverse (dal coordinamento didattico, alla sicurezza, all’ascolto degli allievi e dei genitori, ecc.). La risposta non lascia dubbi: “No – afferma Verdone – È una mortificazione assoluta. Insegnare è formare un ragazzo che affronta la vita. A questa professione, tanto bella quanto faticosa e delicata, va data una maggiore gratificazione”.
E la scuola di domani? Anche su questo punto, Carlo Verdone dimostra di avere le idee molto chiare e di non gradire l’attuale sistema: ” Una scuola che non mortifichi gli insegnanti, che garantisca edifici più efficienti e sicuri – spiega il regista – Se le aule sono fatiscenti gli alunni le renderanno ancora più disastrate. Quindi aule organizzate e maggior cura per il resto porterà l’alunno ad avere più rispetto per i luoghi di apprendimento. E, poi, dei seminari su alcuni temi scottanti: i danni del fumo, delle varie droghe e, non per ultimo, un approccio serio allo studio dell’educazione civica. Il senso civico del cittadino che cresce, oggi è assolutamente un’urgenza”.
Il film sulla scuola preferito da Verdone? Un classico: l’Attimo fuggente, con uno straordinario Robin Williams nelle vesti di un professore appassionato e controcorrente. “Fu un film che mi colpì molto perché predicava una sovversione etica – rivela l’attore e regista – E spronava a credere in se stessi, alle proprie passioni”.
Per leggere l’intervista integrale vai a questo link.
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