A Pisa gli studenti inventano il primo database del vino

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E’ uno strumento pensato per gli addetti ai lavori, ma consultabile anche dagli appassionati del mondo del vino, curiosi di scoprire quali differenze ci siano tra il vitigno di Sangiovese e di Vermentino, conoscere la loro diffusione e storia, districarsi tra i nomi usati per indicare le piante e i vini da loro derivati.

Nasce all’Universita’ di Pisa “VitisDB“, il primo database viticolo italiano, una banca dati on line che raccoglie e descrive le varieta’ di vitigni diffusi sul territorio nazionale. “Con un numero stimato di 2.300 vitigni, l’Italia e’ tra i paesi piu’ ricchi in biodiversita’ viticola – spiega Claudio D’Onofrio , ricercatore del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’Universita’ di Pisa e amministratore del database – Con il nostro progetto, abbiamo voluto creare uno strumento di supporto nel lavoro di caratterizzazione e recupero delle varieta’ viticole condotto nell’ambito del territorio regionale e nazionale, che allo stesso tempo e’ una “mappa” dei vitigni consultabile da tutti”.

La particolarita’ del database, sviluppato con il finanziamento della ColleMassari s.p.a, Fondazione Bertarelli, Ager – Agroalimentare e Ricerca, e la collaborazione di oltre 20 istituzioni nazionali che svolgono attivita’ di ricerca in viticoltura, e’ avere piu’ livelli di accessibilita’: VitisDB e’ stato progettato in modo che possa essere implementato con il contributo di studiosi di universita’, istituti e centri di ricerca che, con un’apposita password, possono accedere al sito per inserire i propri dati.

Oppure un utente puo’ mettere in comunicazione i propri dati con quelli delle unita’ che aderiscono al progetto al fine di effettuare studi e confronti, prima di renderli visibili al pubblico. Infine c’e’ il livello visibile al pubblico piu’ ampio, quello che permette di navigare tra le varieta’ di vitigni, per scoprirne i dettagli scientifici e curiosita’.

“Il database raccoglie diverse classi di dati – spiega D’Onofrio – di cui la piu’ importante e’ il vitigno, cioe’ l’inventario delle singole varieta’ della vite europea, dall’Aleatico alla Vernaccia, dalla Malvasia al Trebbiano, solo per citarne alcuni. Alla varieta’ sono associate tutta una serie di descrittori, tra cui le caratteristiche ampelografiche delle viti, cioe’ la descrizione morfologica dei grappoli, delle foglie, dell’acino (tutto corredato di foto), e i profili dei loci microsatelliti, cioe’ i marcatori molecolari del Dna dei vitigni inseriti nel database”.

Oltre a dare informazioni sulle caratteristiche qualitative e produttive delle varieta’ viticole, VitisDB aiuta anche a decifrare la variegata terminologia linguistica che caratterizza questo settore: “La vite e’ una coltura antichissima e nei secoli sono stati coniati moltissimi sinonimi e omonimi per indicare le diverse varieta’ – aggiunge D’Onofrio – Grazie all’interattivita’ con gli utenti, il database indica accanto al nome ufficiale tutte le varianti usate per indicare la stessa pianta”. Si scopre cosi’ che Sangiovese, Brunello e Morellino appartengono tutti alla stessa varieta’ (il Sangiovese appunto) – e che ad esempio il Ciliegiolo e Morellino pizzuto, in passato considerati come sinonimi del Sangiovese, sono effettivamente delle denominazioni errate.

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