A causa dell’alluvione in Emilia-Romagna la Maturità è già finita: genitori vanno dai carabinieri

A Cervia, in provincia di Ravenna, alcune scuole hanno già fatto sostenere il colloquio orale a cui il Ministero ha dato l’ok per agevolare gli studenti colpiti dall’alluvione dello scorso maggio. Ma molti avrebbero preferito sostenere l’esame tradizionale.

Mentre gli studenti di tutta Italia sono alle prese con l’esame, c’è qualcuno che già concluso la propria maturità. La causa è l’alluvione in Emilia-Romagna, l’effetto un provvedimento del ministro dell’Istruzione che aveva l’obiettivo di semplificare le cose a chi ha avuto a che fare, a maggio, con i danni di allagamenti e frane. In molti casi, soprattutto nelle zone più colpite, è effettivamente così, ma in altri il risultato è stato paradossale, con prove differenziate all’interno della stessa classe.

Il ministero ha deciso per tutti gli alunni residenti nei comuni coinvolti dal maltempo (circa settemila ragazzi) di far svolgere solo un colloquio orale. Lo stesso per la terza media, e come avvenne anche per altre emergenze, vedi il sisma del 2012. L’ufficio scolastico dell’Emilia-Romagna e i provveditorati provinciali hanno dato indicazioni, consigliando di iniziare le interrogazioni non prima del 26 giugno, ma ogni commissione ha un margine di autonomia e discrezionalità. Ed è così che, per esempio, all’Istituto alberghiero di Cervia, in provincia di Ravenna, sono partiti i primi colloqui già mercoledì 21, con cinque studenti che al termine della mattinata avevano già terminato il loro esame di Stato proprio mentre tuttui gli altri studenti erano alle prese con le prove di Italiano.

L’obbligo per tutti gli ‘alluvionati’ di dover limitarsi al colloquio ha provocato proteste e malumori. A Rimini però la famiglia di una maturanda che frequenta un istituto professionale ha fatto un esposto ai carabinieri per segnalare la situazione della ragazza: unica della sua classe a risiedere nel Comune di San Mauro Pascoli, presente nell’elenco dei territori ‘alluvionati’, deve fare un esame diverso da quello dei compagni. Già da lunedì 12 alla studentessa è stato richiesto di compilare un’autocertificazione che attestasse il suo comune di residenza, e quindi confermasse il suo status di “alluvionata”.

“Abbiamo chiesto spiegazioni alla preside, ma ci è stato detto che non c’è nulla da fare – hanno raccontato i genitori – Allora mercoledì scorso abbiamo presentato un esposto ai carabinieri, con l’unico obiettivo di formalizzare questa richiesta farle sostenere le prove scritte”.

LEGGI ANCHE:

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

ChatGPT ha svolto le tracce di matematica della seconda prova allo scientifico: non è andata bene

Next Article

Dams, una scelta oltre i luoghi comuni: "Percorso difficile ma serve tanta passione"

Related Posts