Unicusano: sequestro da 20 milioni di euro tra Ferrari e Rolls Royce

Bandecchi, secondo gli inquirenti, avrebbe ricevuto dall’Ateneo telematico pagamenti per viaggi verso località turistiche come Dubai, Toronto e Miami.

Ammonterebbe a 20 milioni di euro il cui valore dell’evasione fiscale che è stata contestata in queste ore dalla Guardia di Finanza di Roma ai vertici dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, l’università telematica privata fondata nella Capitale nel 2006.

Gli indagati

Tre le persone finite nel mirino dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Stefano Pesci e dalla pm Valentina Margi: Stefano Bandecchi, fondatore dell’istituto e amministratore di fatto dell’università, e Giovanni Puoti e Stefano Ranucci, dal 2016 suoi sostituti come come legali rappresentanti dell’Istituto telematico. Sono loro i destinatari del decreto di sequestro preventivo notificato questa mattina dagli agenti del nucleo di polizia economico della Guardia di Finanza di Roma, un maxi sequestro da 20 milioni di euro, pari al valore della presunta evasione fiscale che viene contestata loro. 

I sigilli sono stati posti a beni che, secondo la Finanza di Roma, sarebbe stati acquistati coi soldi dell’Università. Tra questi ci sarebbero una Ferrari e una Rolls Royce dal valore di oltre mezzo milione di euro ciascuna, così come un contratto di leasing per un elicottero Agusta A109S e diverse Bmw.

L’indagine

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, l’università, pur essendo iscritta alla camera di commercio come “ente pubblico non economico e senza scopo di lucro”, avrebbe esercitato “prevalentemente attività commerciale”, arrivando a investire importanti somme di denaro per acquisire e finanziare “diverse società rientranti nel cosiddetto Gruppo Bandecchi”, società che sarebbero state gestite con “personale dipendente dell’Ateneo”. 

Non solo. A partire dal 2011, sempre secondo gli inquirenti, l’Università Niccolò Cusano avrebbe subito “ripetute emorragie di denaro dai conti correnti a se intestati su disposizione di coloro che erano abilitati ad operarvi”, a cominciare dall’amministratore dell’ateneo Bandecchi, a cui secondo gli inquirenti l’Ateneo telematico avrebbe pagato viaggi verso località turistiche come Dubai, Toronto e Miami, spesso anche insieme ai suoi familiari.

La Guardia di Finanza contesta ai tre destinatari del decreto di sequestro preventivo i mancati tributi tra il 2016 e il 2020, stimati appunto sui 20 milioni di euro.

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