L’Università si ferma per il bando Maeci: raffica di scioperi e manifestazioni in tutta Italia

Scatta la protesta contro gli accordi di collaborazione con Israele. Alle 15 previsto un presidio davanti alla Farnesina.

Università in sciopero contro il bando Maeci e la collaborazione con Israele. Oggi gli atenei di tutta Italia si fermano per protestare contro il bando del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per l’accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele che è in scadenza domani e che gli studenti chiedono di non sottoscrivere.  

Previsto un presidio davanti alla Farnesina e uno sciopero universitario che punta a coinvolgere professori, ricercatori e personale di almeno una ventina di atenei. Allo sciopero di oggi aderisce anche il sindacato Usb: la protesta partirà dalle ore 12 a fine turno per il personale tecnico amministrativo, bibliotecario e per il personale docente delle Università, mentre sarà per l’intera giornata per il personale delle Università di Roma.

Sempre oggi è prevista una seduta straordinaria del Senato accademico all’Università di Bari proprio per discutere del contestato bando Maeci. Ieri la Federico II di Napoli si è svegliata con il rettorato occupato per dire “basta agli accordi con Israele”, come già accaduto a Roma e a Bologna soltanto poche settimane
fa.

All’Università di Firenze sono oltre 200 tra professori, assegnisti, dottorandi e tecnici-amministrativi ad aver sottoscritto un appello per chiedere ai propri rappresentanti di non aderire al bando. Invitano anche i propri colleghi a “opporsi all’approvazione di eventuali progetti redatti in risposta al bando Maeci nei propri dipartimenti”. Richiesta condivisa anche dall’ateneo pisano, in un documento firmato da 25 persone, tra dottorandi e assegnisti di ricerca del dipartimento di Scienze politiche.

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