“Su tema bambini in condizioni di affidamento, abbiamo bambini e ragazzi che hanno fragilità che rischiano di segnarli per tutta la vita. La scuola è importante non perché si sostituisce alle famiglie, la scuola è la scuola, è la prima comunità in cui ognuno di noi è inserito. Quello che rende la scuola unica è il capire che si sta male: anche questo è il ruolo dell’insegnante”. Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in audizione alla Camera a Palazzo San Macuto, sulle attività di tipo familiare che accolgono i minori.
“La scuola oggi è in presenza – ha aggiunto Bianchi – una cosa che ho voluto con testardaggine, perchè molti ragazzi sono oggi in una condizione di malesse e bisogna guardarsi negli occhi per capire che si sta male. Il primo presidio è il rafforzamento e la formazione dei nostri insegnanti” anche nell’ambito della discussione “sulla riforma del reclutamento, la formazione iniziale deve strumentare l’insegnante non solo ad essere solidi nella disciplina e della didattica della disciplina ma anche in queste capacità. Io non sono contrario allo psicologo a scuola – ha sottolineato – ma non può sostituirsi alla funzione dell’insegnante, può fare da supporto e sostegno”.
La figura del preside
“La figura chiave della scuola è quella del preside, è lui che assume la funzione dello Stato, faccio fatica a non chiamarli ‘presidi’ piuttosto che ‘dirigenti scolastici’. Dobbiamo formare i nostri dirigenti e investire di più sui presidi che hanno affrontato in questi ultimi tre anni situazioni del tutto inedite con misure senza precedenti e abbiamo visto un senso di lealtà non solo verso gli allievi ma anche del paese che credo debba essere sengnalato di più. Bisogna investire di più nella scuola e garantire loro una formazione adeguata anche per rilevare il malessere degli studenti”, ha affermato il ministro.