8 marzo, scienziate italiane che hanno rivoluzionato il mondo della ricerca

In Italia le donne che si laureano in materie scientifiche sono ancora la metà degli uomini. Un divario da colmare

In Italia la disparità di genere tra donne e uomini nelle materie Stem (science, technology, engineering, mathematics) si trova ancora a livelli molto alti. Secondo i dati Istat raccolti nel report Livelli di istruzione e ritorni occupazionali riferito all’anno 2021, in media il 24% delle persone laureate italiane tra i 25 e i 34 anni ha una laurea in una materia Stem, ma la percentuale sale fino al 33,7% per gli uomini e scende fino al 17,6% per le donne.

Stando ai dati presentati dal rapporto pubblicato il 25 ottobre 2022, il divario occupazionale tra donne e uomini raggiunge il suo massimo se si considerano le materie Stem a parità di macro area. Per esempio, nell’aera scienze e matematica, l’occupazione femminile è inferiore di 8 punti percentuali rispetto a quella maschile, addirittura di nove punti se considera l’area Ingegneria, informatica e architettura.

Il progetto 100esperte.it, la banca dati online nata nel 2016 da una collaborazione tra l’Osservatorio di Pavia, l’associazione Gi.U.Li.A. e la Fondazione Bracco e il supporto della Commissione europea, raccoglie tanti esempi di scienziate ed esperte italiane in materie tecniche. Un modo per ribaltare un’immagine della società e di alcune professioni ancora stereotipata.

Silvia Bodoardo

Ordinaria di chimica al politecnico di Torino e responsabile della task forse sulle batterie, Bodoardo è a capo dell’Electrochemistry Group@Polito e si occupa dello studio di materiali per la realizzazione delle batterie Li-ione e post Li-ione, della produzione di celle e test per le batterie. Inoltre, Bodoardo ha lavorato all’avvio del master europeo sull’Energy Storage ed è capo delle attività di formazione delle iniziative dell’Unione europea Battery2030+.

Luisa Torsi

Ordinaria di chimica all’università di Bari, è autrice di oltre 200 articoli di carattere scientifico e di vari brevetti. Nel 2010 ha ricevuto il premio H. E. Merck: è l’unica donna ad aver ottenuto questo riconoscimento, ed è stata la prima a essere nominata presidente della European Material Research Society. Torsi è stata anche inserita nei fumetti di Topolino: la scienziata ha ispirato il personaggio di Louise Torduck di Paperopoli.

Simonetta Di Pippo

Oggi professor of practice di Space Economy e direttrice dello Space Economy Evolution Lab della Bocconi, Di Pippo è stata per 8 anni direttrice dell’Ufficio per gli affari dello spazio extra-atmosferico delle Nazioni Unite. Prima donna a ricevere il premio Hubert Curien, nominata cavaliere al merito nel 2006, durante la sua carriera di astrofisica Simonetta Di Pippo si è battuta anche per la presenza delle donne nell’ambito spaziale grazie alla fondazione nel 2009 dell’associazione internazionale Women in Aerospace Europe. Tra i vari riconoscimenti, infatti, ha ricevuto anche quello di International Gender Champion per l’Onu nel 2017. Il suo nome è stato assegnato all’asteroide 21887, che dal 2008 si chiama dipippo. Nel 2022, Di Pippo ha pubblicato il libro Space Economy. La nuova frontiera dello spazio.

Patrizia Caraveo

Nominata nel 2017 commendatrice dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, Patrizia Caraveo è una delle astrofisiche italiane più famose. Classe 1954, oggi è dirigente dei ricerca all’Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf) ed è stata anche a capo dell’Internation Security Assistance Force (Isaf) di Milano. Tra i suoi riconoscimenti ricordiamo anche il Premio nazionale presidente della Repubblica nel 2009 e il premio Enrico Fermi della Società italiana di fisica nel 2021. Uno dei maggiori contributi della scienziata è lo studio dell’emissione di alta energia delle stelle di neutroni.

Paola Inverardi

Paola Inverardi è ordinaria di informatica dell’università dell’Aquila, dove ha anche svolto il ruolo di rettrice dal 2013 al 2019, e fa parte di Acm Europe Council e di Academia Europaea. Tra i riconoscimenti, ricordiamo il Ieee Tcse Distinguished Service Award, che le è stato assegnato nel 2013. La sua attività di ricerca si incentra soprattutto sulle architetture software e la rettrice collabora con aziende nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni.

Cecilia Laschi

Cecilia Laschi è ordinaria di bioingegneria all’Istituto di biorobotica della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, professoressa alla National University di Singapore. In uno dei suoi progetti più recenti, ispirandosi al movimenti di un polpo dell’acquario del Centro di ricerca per le tecnologie del mare e la robotica marina di Livorno, insieme al suo team, ha dato vita al progetto Octopus, per la realizzazione di robot con materiali morbidi.

Barbara Mazzolai

Al progetto Octopus ha partecipato anche Barbara Mazzolai, direttrice associata per la robotica e direttrice del laboratorio di Soft Robotics Bioinspired all’Istituto italiano di tecnologia, si occupa di robotica soft e bioispirata agli animali e alle piante. È vincitrice del premio Marisa Bellisario nell’edizione del 2010.

Giulia Baccarin

Vincitrice del premio Gamma Donna per l’imprenditoria giovanile e femminile nel 2016, Giulia Baccarin è laureata in ingegneria biomedica al Politecnico di Milano ed è anche co-fondatrice di Mipu, un’azienda che si occupa di realizzare soluzioni di manutenzione predittiva, intelligenza artificiale nelle industrie.

Monica Gori

Monica Gori è responsabile di ricerca Unit for visually impaired people (U- Vip) all’Istituto italiano di tecnologia (Iit) e si occupa della ricerca per lo sviluppo multisensoriale dei bambini con disabilità visive attraverso lo studio di nuovi strumenti e tecnologie che possono servire a questo scopo. Dal 2020 è a capo del progetto MySpace.

Maria Concetta Morrone

Ordinaria di fisiologia umana all’università di Pisa, Morrone si occupa soprattutto dello studio dei meccanismi neurali e della stabilità percettiva del cervello. Morrone è autrice di ben 180 articoli di scientifici e nel 2002 le è stato conferito dal presidente della Repubblica il premio nazionale del ministero per i Beni culturali e ambientali per la fisiologia e patologia e nel 2014 è stata nominata socia corrispondente dell’Accademia dei Lincei, nella classe di Scienze di Fisiche, matematiche e naturali. Nel 2019 le è stata assegnata la medaglia Ken Nakayama per il suo contributo nella scienza della visione.

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