Quasi cinquemila studenti delle scuole campane (4910 per la precisione) rischiano di essere espulsi subito dopo aver ottenuto il diploma: sono i figli degli stranieri che sono iscritti alle superiori e non hanno la cittadinanza. Di questi almeno un migliaio raggiungeranno la maggiore età entro il prossimo anno.
A quel punto se risultano regolarmente e continuativamente residenti da più di dieci anni (e cioè se i genitori hanno avuto il permesso di soggiorno prima del 2003) o se per lo stesso periodo hanno vissuto in una struttura pubblica, come una casa famiglia, avranno un anno di tempo per scegliere tra la cittadinanza italiana e quella del Paese di origine, altrimenti rischiano di dover entrare in clandestinità. Possono chiedere il permesso di soggiorno solo se i genitori sono regolari e comunque per ottenerne il rinnovo dovranno trovare un contratto di lavoro.
Un’impresa difficile per tutti. Se non riusciranno a centrare l’obiettivo diventeranno clandestini. In Campania sono 19mila gli alunni con cittadinanza non italiana. Spiega Renato Natale, presidente dell’associazione Jerry Maslo di CastelVolturno: «C’è una proposta di legge di iniziativa popolare sul voto a tutti i nati in Italia che deve essere discussa subito in Parlamento. Nei prossimi anni nel casertano ci saranno moltissimi ragazzi nati nel nostro Paese che saranno clandestini nell’unica patria che conoscono: festeggiano il 25 aprile e conoscono Garibaldi come eroe nazionale, ma dovrebbero tornare in una terra che non hanno mai visto: un assurdo».
La giunta De Magistris ha votato una delibera per dare la cittadinanza onoraria a Napoli ai figli degli immigrati. «Si tratta di un segnale importante anche se solo simbolico – spiega Elena Coccia avvocato, consigliere comunale e firmataria della proposta- ora stiamo stilando il regolamento che diventerà preso operativo. La situazione nella quale si vengono a trovare questi ragazzi nati in Italia, ma considerati stranieri è assurda. Noi stiamo mandando lettere personali a tutti quelli che hanno compiuto i diciotto anni e si trovano nelle condizioni di poter chiedere la cittadinanza: a Napoli sono centocinquanta».
Dall’ultimo report realizzato dai volontari del progetto «Napoli Civitas» risulta che i minori stranieri nati a Napoli sono oltre 3mila, e vanno a comporre quasi la metà della popolazione degli immigrati under 18 ( 7mila in totale) che abitano in città. Negli ultimi due anni, grazie alla crescita delle comunità straniere il loro è aumentato regolarmente, e presto i nati a Napoli diventeranno maggioranza rispetto ai minori venuti alla luce in Africa, Asia, America e poi arrivati in Campania. Sono bambini che non hanno mai conosciuto un altro Paese, che spesso parlano solo la nostra lingua e che hanno frequentato le nostre scuole: persone che abbiamo formato, ma che rischiano di non poter contribuire alla crescita del nostro e del loro Paese.
E del resto quella degli immigrati è una realtà sempre più corposa anche nella nostra città. Gli immigrati residenti sono quasi 30mila, ma diventano 50mila se si contano i non regolari. Le comunità sono tante e diverse, si va da quella cingalese (14mila persone), a quelle cinesi e ucraine (6mila ciascuna), fino ai circa 1500 peruviani e albanesi. La maggior parte vive tra il Centro Storico, la Stazione e Stella-San Carlo. In ogni gruppo c’è un notevole numero di bambini che frequenta le nostre scuole.
Ma il responsabile della Cgil immigrati, Jamal Qaddorah sottolinea che i tagli del governo stanno mettendo in particolare difficoltà gli immigrati: «Il problema è quello di rendere operativi i percorsi di integrazione: la diminuzione del tempo scuola, invece, sta creando non poche difficoltà agli stranieri che lavorano in Italia».