Virtual identity

“Il diritto tra universalismo e particolarismo”.Lectio magistralis di Stefano Rodotà al Suor Orsola Benincasa di Napoli.

“Governi del mondo industrializzato, voi decadenti giganti di cemento e di acciaio! Noi siamo il Cyberspace, la nuova casa della Mente. Nell’interesse del Futuro, chiediamo a voi, Uomini del Passato, di lasciarci in pace. Voi non siete benvenuti fra noi. Voi non avete alcuna sovranità dove noi ci incontriamo”. Sono questi i versi d’apertura della “Dichiarazione d’indipendenza del cyberspace” di John Perry Barlow citati ieri da Stefano Rodotà ospite presso il Suor Orsola Benincasa di Napoli.
La facoltà di giurisprudenza d’ateneo giunta al secondo appuntamento di lectio magistralis dal tema “Il diritto tra universalismo e particolarismo” ha trattato con Rodotà “Lo spazio planetario e la tecnologia. Una nuova dimensione dei diritti”.
La comunicazione globale nel mondo del diritto è ciò di cui parleremo questo pomeriggio e, lo faremo con Rodotà poiché si distingue per i suoi studi originali e per la sua capacità di guardare oltre” ha affermato il preside di facoltà Franco Fichera.
Al Suor Orsola tira un buon vento di cultura” ha esordito il giurista italiano intraprendendo il discorso su quello che è lo spazio più grande che l’umanità abbia mia visto: internet. “La rete è uno spazio illimitato che raccoglie una serie di dati infiniti. Ci da la possibilità di creare una identità diversa dalla nostra, di stabilire relazioni. Esattamente il contrario di quanto era stato immaginato” ha spiegato Rodotà. Si è sempre creduto, infatti, che ci saremmo ritrovati ognuno davanti al proprio computer senza parlare e senza avere contatti con il mondo. Vogliamo parlare di facebook? Rodotà ha scherzosamente spiegato quanto sia “bello” poter ritrovare persone che non vedevi da trent’anni, scambiarsi idee e organizzare la tanto attesa “rimpatriata”. “Internet è uno spazio illimitato ma la garanzia di alcuni diritti è fondamentale: ci sono diritti senza terra alla disperata ricerca di un costituzionalismo che li tuteli” ha dichiarato lo studioso.
Oggi la voglia matta di popolarità è raggiungibile attraverso i vecchi mezzi di diffusione come la radio o la tv ma soprattutto con il web: postare on line una propria esibizione con un filmato su youtube vuol dire che milioni e milioni di utenti guarderanno quel video e saremo famosi.
Il sottile limite tra la libertà e la privacy è ciò che secondo Rodotà andrebbe “legiferato” e d’altronde si sa bene “la mia libertà finisce dove inizia quella altrui”.

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