Università, stop agli esami online: gli atenei che non si adeguano rischiano l’annullamento delle prove

Il Ministero ha comunicato a tutte le università la fine della deroga dovuta all’emergenza Covid ma gli studenti protestano. Bandecchi (UniCusano): “Decisione discutibile ma le leggi dello Stato vanno applicate”.

Niente più esami online per le università: la modalità a distanza, secondo il Ministero dell’Università e della Ricerca, non è più coerente con la normativa vigente che stabilisce lo svolgimento degli esami di profitto e le discussioni finali in presenza. La disposizione è stata comunicata a tutte le università italiane nel mese di gennaio, con l’invito ad adempiere a questa direttiva.

“Durante il periodo del covid, tutte le università hanno avuta la deroga a svolgere esami a distanza. Lo Stato italiano ha cambiato idea, già il governo precedente, un anno fa, aveva obiettato per un ritorno in presenza. Decisione oggi discutibile, ma le leggi dello Stato vanno applicate” ha commentato Stefano Bandecchi, Presidente del CdA dell’Università Niccolò Cusano che nei giorni scorsi è stato interessato da diverse polemiche sollevate dai propri iscritti.

“Il nostro Ateneo non può scegliere cosa decide il legislatore italiano – ha aggiunto – Abbiamo dato un congruo preavviso agli studenti e ci stiamo organizzando per attivare sedi distaccate senza nessun costo aggiuntivo (a differenza di altri Atenei dove gli esami in sede esterna si pagano). Pertanto, se altre università scrivono ‘esami online prorogati nelle nostre piattaforme’, è disinformazione. La maggior parte delle università si è già adeguata, tutte gli Atenei che invece continueranno a svolgere gli esami in modalità telematica potrebbero correre il rischio di annullamento, con gravissimo danno, in primis, per gli studenti che vedranno i loro sforzi totalmente vanificati”.

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