Università Bicocca: baby sitter, “punti neonato” e banca del tempo per la parità di genere

I progetti dell’ateneo per conciliare famiglia e lavoro: nel campus fasciatoi, angoli per l’allattamento, spazi gioco con baby sitting. Aiuti ai ricercatori nei periodi di congedo e incentivi per superare il gender gap

Una banca del tempo con bacheca online per i genitori che lavorano, o studiano, “punti neonato”, con fasciatoio e angolo allattamento, e uno spazio gioco con baby sitting per permettere ai genitori di partecipare a riunioni urgenti o conferenze. Sono i servizi del piano dell’università Bicocca “per l’uguaglianza di genere” che l’ateneo dovrà adottare entro i prossimi tre anni per poter partecipare ai bandi Horizon Europe e ottenere finanziamenti per la ricerca.

Parità di genere

Si chiama Gender equality plan e comprende anche aiuti per chi si dedica alla ricerca nel periodo di congedo per maternità e incentivi per superare il gender gap, per le studentesse (ancora poche) che si iscrivono ai corsi delle discipline Stem e anche per gli studenti che scelgono corsi umanistici. A coordinarelo è Silvia Penati, docente di Fisica (una delle poche donne con la qualifica di professore ordinario in Italia) che in un’intervista al Corriere della Sera spiega come l’ateneo sta organizzando interventi e nuovi servizi: “Primo passo è mettere in rete i genitori che lavorano o studiano in ateneo. Possono aiutarsi materialmente e anche trovare supporto nei momenti di difficoltà. Per creare una banca del tempo apriremo da quest’anno uno spazio virtuale dove possono scambiare disponibilità, per esempio per ritirare i bambini all’asilo dell’ateneo ma ci saranno anche incontri in presenza”.

Per il 2023 è in programma anche l’apertura di spazi per la cura dei neonati, in più punti del campus. “E ci sarà un servizio di baby sitting aperto anche agli esterni per permettere a tutti di partecipare alle conferenze organizzate in ateneo»“, afferma la docente. E dal prossimo anno accademico il via a incentivi e borse di studio, per avere una maggiore presenza femminile nei corsi Stem e maschile in quelli umanistici. Altro punto del piano, gli aiuti per le ricercatrici. È previsto un contributo “per i progetti portati avanti durante il congedo di maternità , per garantire la continuità e favorire il rientro dopo il congedo”. “L’obiettivo è favorire la conciliazione fra tempi di vita e lavoro e occorre anche incentivare i congedi parentali dei papà che sono ancora pochi – aggiunge Penati —. I genitori saranno in rete, potranno scambiare informazioni e organizzeremo attività con esperti coinvolgendo i nostri dipartimenti di Psicologia e Sociologia”.

Interventi per ricercatori, docenti, impiegati e studenti

Interventi a favore di ricercatrici, docenti, lavoratrici dell’ateneo e studentesse. “Ci sarà un’attenzione particolare per le laureate, per la ricerca del lavoro – spiegano da Bicocca -. Segnaleremo le imprese interessate all’inserimento di figure femminili nel proprio organico”. Penati sottolinea che legare il Piano all’accesso ai finanziamenti europei è “un passaggio storico”: “Le università dovranno organizzare aiuti concreti per l’uguaglianza di genere e ci saranno controlli periodici. Il bilancio di questi ultimi anni è già positivo. Nel corso di Fisica dal 2019 c’è stato un balzo in avanti, le studentesse sono una su tre, erano il 20 per cento“. L’ateneo sarà “più inclusiva e a misura di tutti”, aggiunge la rettrice Giovanna Iannantuoni.

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