Gran Bretagna, niente visto speciale per i nostri laureati: le università italiane considerate “troppo scarse”

Il governo britannico mette a disposizione una “green card” per attrarre giovani talenti e aggirare così le stringenti regole imposte dalla Brexit. Potranno partecipare però solo chi si è laureato in una “università eccellente” in giro per il mondo. Dall’elenco però sono state esclusi tutti gli atenei italiani considerati quindi non all’altezza in basse ai risultati nelle più prestigiose classifiche mondiali.

Niente visto speciale per i laureati che provengono da università italiane, considerate come troppo scarse. È quanto prevede il governo di Londra lanciando l’iniziativa (in vigore dal prossimo 30 maggio) di un visto speciale riservato agli studenti che volessero tentare un futuro lavorativo in Gran Bretagna per aggirare le rigide regole imposte dalla Brexit.

In pratica visto che per entrare e soggiornare a Londra e negli altri paesi del Regno Unito (salvo che per esigenze turistiche) è necessario essere in possesso di un’offerta di lavoro oltre che di uno stipendio garantito di circa 30mila euro lordi l’anno, il governo londinese ha messo a punto un sistema di riconoscimento speciale per attrarre in patri giovani talenti. Si tratta di uno speciale lascia passare che potrà essere ottenuto secondo rispettando degli stringenti prerequisiti. Il primo e più importante è quello di essere laureati da meno di cinque anni in una delle università “eccellenti”. Un lungo elenco del quale fanno parte, per esempio Harvard a Yale ma dal quale sono stati esclusi tutti gli atenei italiani, evidentemente considerati troppo scarsi.

La valutazione, infatti, è affidata a una serie di classifiche mondiali come la Times Higher Education, la QS World University Rankings e la Academic Ranking of World Universities dove le università italiane di certo non primeggiano e anzi, molto spesso, si piazzano oltre le prime cento posizioni. Ecco perché studenti eccellenti della Bocconi, del Politecnico di Milano o di altre prestigiose università italiane non potranno accedere a queste opportunità e quindi se vorranno tentare la fortuna in Gran Bretagna dovranno farlo seguendo i normali percorsi come qualsiasi altro lavoratore o aspirante tale.

Non che vada meglio agli studenti delle altre università europee visto che nella lista degli atenei “eccellenti” figurano soltanto il Politecnico di Zurigo, quello di Losanna, l’Università di Monaco di Baviera, l’Ecole Normale Superieure di Parigi e Karolinska di Stoccolma. In ogni caso non si pensi che il visto speciale sia un lasciapassare universale. Per averlo bisogna in ogni caso pagare circa 900 euro, a cui vanno aggiunti 750 euro l’anno di contributo al servizio sanitario inglese e l’assicurazione di avere sul proprio conto corrente in banca 1270 sterline, ovvero poco meno di 1500 euro.

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